Riferiscono i giornali che la Giunta de Pascale ha autorizzato la realizzazione di un nuovo polo commerciale nel cosiddetto sub comparto “Romea Sud”. In totale ci saranno 6.900 metri quadri di strutture commerciali tra cui, immancabile, un nuovo supermercato. In buona sostanza, altro commerciale, altra gdo, altro supermercato! La notizia: «La superficie complessiva dell’area su cui si andrà a costruire il polo commerciale è di oltre 30mila metri quadri, che equivalgono a poco più di quattro campi da calcio, ed è compresa tra via Chiavica Romea, via Mattei e via Romea Nord».

Nel suo complesso, il piano urbanistico attuativo (Pua) prevede che entro i prossimi cinque anni il quartiere San Giuseppe (ex villaggio Anic) possa cementificare tanto da aggiungere agli attuali residenti mille nuovi abitanti. Il Pua riguarda infatti una superficie totale di 216mila metri quadrati. Come detto, oltre alla cementificazione per residenze, è prevista quella destinata alle “superfici di vendita” del sub comparto Romea Sud. Ma c’è anche la previsione di una superficie commerciale di 1.500 metri quadri nel sub comparto Romea Nord. E poi, col sub comparto Agraria, che da solo copre il 63 % del Pua, si aggiungono 5.000 quadri di superficie di vendita: 1.500 ad uso non alimentare, mille che potranno invece ospitare un supermercato, mille per quattro negozi e il resto diviso tra uffici, ambulatori ed altri spazi dedicati al terziario.

Riferiscono sempre i giornali che «le ruspe sono già in azione». L’Assessora Del Conte sostiene che lo «scopo dell’intero progetto è quello di fare del quartiere San Giuseppe un quartiere più connesso con la restante parte della città, “abbattendo” del tutto il suo stato storico “di tipo marginale” dovuto essenzialmente alla separazione con la linea ferroviaria e alla vicinanza al Polo Chimico, per il quale era nato, come area alloggio per operai e lavoratori». Per noi lo scopo è quello di un’enorme estensione dell’invenduto, del consumo di suolo, e dell’acquiescenza all’interesse dei cementieri privati, gli unici a guadagnarci. Non lo diciamo da oggi. Come Ravenna in Comune ci eravamo già espressi negativamente. E non abbiamo cambiato idea (al contrario di chi, invece, ha preferito scambiare la coerenza con un posto al tavolo della maggioranza).