“Dal 1993 Ravenna ospita, ogni due anni, la più importante Conferenza europea e del Mediterraneo sull’off-shore; “un beneficio per l’economia ravennate in più settori con un giro d’affari e di promozione notevole, ma anche l’occasione per la messa a fuoco, nell’edizione 2025 del prossimo aprile, delle nuove prospettive del settore e di Ravenna come porta d’accesso al polo energetico mediterraneo” afferma Giannantonio Mingozzi, esponente del PRI. “Fa piacere che le oltre 40 aziende aderenti al ROCA, riunitesi a Ravenna qualche giorno fa, abbiano ricordato come il settore dell’energia e dell’estrazione di gas-metano registri continui progressi tecnologici ed innovazioni che puntano al minor costo possibile per cittadini ed imprese e lavorino per ridurre l’impatto ambientale e la decarbonizzazione difendendo l’attività economica ed occupazionale”, aggiunge l’esponente dell’Edera; “ma, come un macigno, permane sulla strada di una piena operatività della imprenditoria  ravennate (tra le più qualificate al mondo) la preclusione a riprendere le estrazioni di idrocarburi dai pozzi dell’Adriatico e magari ad individuare nuove risorse utili al bilancio energetico nazionale, in un periodo di forti contrasti internazionali e di rischio per i prossimi anni; Ravenna si conferma capitale dell’energia e con il rigassificatore e la collaborazione tra ENI, importanti imprese locali ed istituzioni offre già al Paese un alto contributo negato da altre città, conclude Mingozzi, ma il mercato dell’energia ed i salassi di questi giorni confermano come sia indispensabile creare per tempo nuove riserve e modalità di stoccaggio che rendano il futuro meno incerto e le bollette di luce e gas più civili e leggere; dunque le riserve dell’Adriatico, se estratte, costituirebbero una parte di questo alleggerimento e c’è da augurarsi che anche in occasione dell’imminente OMC si pronunci una parola chiara ed un indirizzo preciso ed autorevole sulla loro estrazione ed utilizzo”.