L’imposta di soggiorno deve essere richiesta da tutti gli operatori della ricettività e versata trimestralmente al Comune di Ravenna.

E a questa regola non deve scappare Airbnb, la piattaforma turistica leader nel mondo.

Qualche settimana fa ho depositato un’interrogazione al Sindaco de Pascale nella quale chiedevo di addivenire ad un accordo con Airbnb per il versamento dell’imposta di soggiorno recuperando anche gli anni precedenti.

E sempre nell’interrogazione citavo gli esempi di diversi Comuni Italiani e romagnoli che già si sono attivati in questo senso.

Come sempre il Comune di Ravenna é in ritardo e soprattutto la sua inerzia e la sua incapacità hanno favorito il mancato introito dell’imposta di soggiorno dei pernottamenti a Ravenna nelle strutture di Airbnb.

La gestione dell’incasso dell’imposta di soggiorno mostra un aspetto preoccupante.

Dal 2013 al 2017 l’imposta di soggiorno non versata dagli operatori della ricettività ammonta a Euro 352.862. Una cifra davvero considerevole.

L’imposta di soggiorno, corrisposta dal cliente alla struttura ricettiva in base al numero di pernottamenti, deve essere versata a Ravenna Entrate entro il quattordicesimo giorno dalla conclusione di ogni trimestre e quindi 4 volte all’anno.

Nel 2013 l’imposta di soggiorno non versata ammonta a euro 56.774 (13 strutture inadempienti), nel 2014 a euro 62.137 (19 strutture ), nel 2015 a euro 86.207 (23 strutture), nel 2016 a euro 84.665 (26 strutture) e infine nel 2017 a euro 63.079 (18 strutture).

La parte del leone in questo scenario desolante la fanno gli alberghi con ben euro 325.648 euro di imposta di soggiorno non riversata su complessivi Euro 352.862.

Ma il Comune é altrettanto colpevole poiché non è mai intervenuto tempestivamente per richiedere l’imposta di soggiorno non versata. Eppure ci sono ben 4 scadenze ogni anno.

E per quelle relativa al 2013 siamo a ben 22 trimestri di ritardo.

Una responsabilità gravissima anche in relazione al fatto che i ritardi comportano una notevole difficoltà nell’attività di riscossione forzata. Senza contare e che il mancato riversamento costituisce fattispecie di reato. Infatti, chi evade trattiene indebitamente denaro di spettanza del Comune di Ravenna.

Per quale motivo il Sindaco de Pascale, l’Assessore al Bilancio Morigi e il Ragioniere Capo Stabellini non hanno dato disposizioni a Ravenna Entrate per recuperare con solerzia l’imposta di soggiorno evasa?

Ne erano perfettamente a conoscenza visto che il dato relativo all’imposta evasa é puntualmente citato nei rendiconti annuali del Comune di Ravenna.

Diversi Comuni, come quello di Rimini, hanno denunciato all’Aurorità Giudiziaria Penale i responsabili delle strutture ricettive che hanno evaso il riversamento dell’imposta di soggiorno. E su questo aspetto sono già arrivate le prime condanne.

Non chiedere per tempo la riscossione, va da se, favorisce il mancato riversamento dell’imposta.

Il Comune di Ravenna e Ravenna Entrate cambino subito registro sulla gestione dell’imposta di soggiorno agendo con più tempestività nel recupero dell’imposta evasa e stipulando l’accordo con Airbnb.