24/05/2018 – “Vietate le raccolte firme per le strade di città, lidi e forese” potrebbe essere questa una delle novità che saranno presenti nel nuovo regolamento di Polizia Urbana, secondo quanto anticipato ieri, in un intervista ad un quotidiano locale, dal Vicesindaco con delega alla Sicurezza Eugenio Fusignani. E contro tale novità si è subito sollevato il MeetUp A Riveder le stelle, ritenendolo “un attacco al principio di libertà di espressione”

” Con un lancio trionfale a mezzo stampa – scrivono dal MeetUp – e, a quanto ci risulta, prima della doverosa discussione negli organi di rappresentanza dei cittadini, apprendiamo che è in fase di preparazione il nuovo regolamento di Polizia Urbana della città di Ravenna.
Di cosa presumibilmente si tratti lo possiamo leggere nel testo di un regolamento di un comune italiano preso a caso: “Il regolamento di Polizia Urbana disciplina, nel rispetto dei principi costituzionali e generali dell’ordinamento e delle norme di legge, l’insieme delle misure volte ad assicurare la serena e civile convivenza, prevenendo gli illeciti che possano recare danni o pregiudizi alle persone e regolando il comportamento e le attività dei cittadini all’interno del territorio comunale, al fine di tutelare la tranquillità sociale, la fruibilità ed il corretto uso del suolo pubblico e dei beni comuni, il decoro ambientale, la qualità della vita dei cittadini e la sicurezza urbana”.
Fin qui, se l’obiettivo è di prevenire e reprimere forme di degrado e di garantire il decoro e la sicurezza, tutto bene, e lodevole e doverosa l’iniziativa del vicesindaco, viste certe derive purtroppo in atto anche nella nostra città.
Ma l’articolo comparso ieri sul Resto del Carlino lascia senza parole. Tra cani, museruole e passeggiatrici da cacciare dalla città ma ben tollerate sull’Adriatica, come se la tristezza di certi occhi muti a seconda del fondale, non possiamo pensare che il vicesindaco possa aver affermato o fatto intendere quanto si legge. Vietate le raccolte firme per le strade di città, lidi e forese: “Le consideriamo come un comportamento molesto, e per questo è nostra intenzione vietarle, così come il volantinaggio. Anche un’occupazione di suolo di pochi centimetri è un’occupazione di suolo – afferma il Vicesindaco riferendosi ai banchetti normalmente utilizzati per le raccolte firme -, e sempre per evitare atteggiamenti molesti saranno vietate anche vendite di merci e lavaggio dei vetri, oltre che l’elemosina.” Insomma, la raccolta di firme per una petizione popolare o per altro equivarrebbe alla molestia e all’accattonaggio e danneggia l’ordine pubblico. Probabilmente il vicesindaco e il suo partito non hanno bisogno di fare informazione e, come forse lui ritiene, “elemosinare” consenso al pari di alcune forze politiche o gruppi, associazioni o comitati che invece, da sempre, basano le proprie attività sull’incontro diretto coi cittadini e sull’ascolto delle loro istanze.
Se quanto letto sarà confermato, possiamo dire che si tratti di un attacco al principio di libertà di espressione: gli articoli 17 e 21 della Costituzione sono ignorati, così come l’articolo 49 che garantisce a tutti il diritto di partecipare alla vita politica. “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”, recita la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Speriamo dunque – concludo o dal MeetUp – che il neonato comitato antifascista guidato dal Sindaco si attivi prontamente. Per conto nostro siamo disponibili per qualsiasi iniziativa con cui invalidare un simile regolamento, compresi il volantinaggio ed i banchetti, come da noi sempre fatto in armonia con le leggi e la Costituzione”.