18/03/2018 – Hanno destato indignazione le minacce ricevute recentemente dal coordinatore delle Guardie Ittiche Volontarie UPE della Provincia di Ferrara ed ex candidato alla Camera dei Deputati per il Movimento 5 Stelle Marco Falciano. Nello svolgere attività di vigilanza volontaria, è stato minacciato di morte dai bracconieri ittici incontrati durante un pattugliamento. Una piaga diffusissima da anni anche nel nostro territorio ma ancora poco conosciuta: corsi d’acqua e valli vengono letteralmente razziati e svuotati, molto spesso di notte, con gravissimo danno per l’ecosistema. Stando a tutte le testimonianze, il pescato, prelevato ovunque coi metodi più devastanti, a volte anche mediante l’uso di fertilizzanti agricoli atti ad avvelenare il pesce e favorirne la raccolta, viene spedito nei paesi dell’Est, oppure, nel caso dei molluschi, inviato alle nostre tavole grazie a trafficanti senza scrupoli. Inoltre, non va dimenticato che le modalità di conservazione e trasporto non sono garantite, in quanto non vi è alcun controllo che assicuri le cautele imposte dalla normativa, con ogni possibile conseguenza anche sulla salute del consumatore finale. Tante le zone interessate, tra cui le nostre preziosissime riserve naturali: foce Bevano, canali, fiume Reno, valli e zone umide, pialasse, solo per citare qualche luogo. Bande che operano in squadre organizzate di tutto punto, quasi sempre costituite da pregiudicati pericolosi e armati, per un giro d’affari milionario. I volontari e le Forze dell’Ordine mettono a repentaglio la propria vita per difendere l’ambiente, spesso, come nel caso dei volontari, con scarsità di mezzi e di potere d’azione, ma con la rabbia di assistere impotenti alla distruzione del nostro patrimonio ambientale assalito e depredato da banditi senza scrupoli. Abbandonati dalle Istituzioni? Giusto qualche mese fa l’assessore regionale alle politiche ambientali Paola Gazzolo così rispondeva ad una interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Bertani riguardante le zone del Parco del Delta del Po: “Rigetto anche ogni forma di strumentalizzazione di presunte azioni di bracconaggio di cui fra l’altro non abbiamo segnalazioni recenti da parte dei Carabinieri Forestali”. Leggendo queste parole sembrerebbe proprio di sì.