“Rimetti a noi i nostri debiti, concedi a noi la tua pace”: il messaggio di papa Francesco per la Giornata del primo gennaio sarà al centro della Marcia della Pace di quest’anno, che partirà dal piazzale della chiesa di San Biagio martedì 31 dicembre alle 15 e sarà guidata, come sempre dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni.

L’appuntamento, che ormai è una tradizione in città vede camminare, in silenzio, rappresentanti delle istituzioni, della chiesa cattolica e dei fedeli di altre chiese cristiane e delle altre religioni sul territorio, delle associazioni di volontariato, del mondo economico e produttivo per rappresentare, anche visivamente, che la pace si fa insieme. L’appuntamento, come sempre, è organizzato dalla Pastorale sociale e del Lavoro della Diocesi.

Con partenza alle 15 da San Biagio, il corteo della Marcia della pace proseguirà per le vie del centro dove verranno letti passi del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata della Pace, fino a raggiungere la chiesa dello Spirito Santo, in piazzetta degli Ariani, affidata alla comunità ortodossa romena, il cui parroco, padre Daniel Vesea, leggerà l’ultimo brano. Concluderà la Marcia l’intervento dell’arcivescovo monsignor Lorenzo Ghizzoni.

Il percorso prevede sei tappe: da San Biagio il corteo attraverserà via Maggiore, porta Adriana, via Cavour e via Barbiani fino alla chiesa degli Angeli custodi, dove si ritrova la comunità greco-cattolica ucraina: il primo brano del Messaggio sarà letto dal parroco don Volodymyr Voloshyn. Si proseguirà poi tornando in via Cavour per arrivare davanti al Mercato Coperto, in piazza Andrea Costa e coinvolgere nella lettura una rappresentanza del mondo produttivo.

La terza sosta sarà in piazza del Popolo dove prenderà la parola il presidente del consiglio comunale, Massimo Cameliani. Attraverso via Cairoli e via Corrado Ricci si arriverà poi in piazza San Francesco, con l’intervento della comunità islamica. Si tornerà poi in piazza Garibaldi e, dopo aver attraversato via Diaz e via degli Ariani, l’ultima tappa sarà nel piazzale della basilica dello Spirito Santo.

«Con questa Marcia silenziosa vogliamo testimoniare ancor più quest’anno – spiega il direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale Di Buò – il desiderio della pace. E ribadire che le differenze di cultura, religione, orientamento sessuale, convinzione politica, appartenenza sociale non sono un ostacolo alla convivenza pacifica. È possibile convivere insieme. Occorre ascoltarsi e capirsi, senza contrapporsi. Bisogna partire dal principio che siamo tutti uomini e donne e, come tali, abbiamo la stessa dignità».