La Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna stigmatizza l’attacco alla giornalista e attivista Linda Maggiori e alle altre persone della regione impegnate nel sostegno al popolo palestinese, compreso il Presidente della Regione Michele de Pascale.

Nei giorni scorsi Linda Maggiori e Michele de Pascale sono stati bersaglio di attacchi di gruppi social legati alla destra israeliana. La giornalista per via di un’inchiesta condotta su Il Manifesto. Il presidente della Regione per la sua decisione di interrompere le relazioni con Israele.

“In alcuni canali social di ispirazione sionista, “Free4Future” e “Israele Senza Filtri”, è
recentemente apparsa una presa di posizione assolutamente diffamatoria e con toni di
estrema aggressività nei confronti di alcune persone a diverso titolo impegnate nel
movimento di solidarietà con il popolo palestinese: la nostra amica giornalista Linda
Maggiori, un altro giornalista, una donna e un uomo impegnati nella società civile e persino
il presidente della Regione Emilia-Romagna.
La questione nasce dal fatto che la Tekapp, azienda italo- israeliana di Formigine (MO),
che opera nel campo della cybersicurezza, coltiva e pubblicizza collegamenti con
l’esercito israeliano.
Le persone vengono accusate, con incredibili addebiti di antisemitismo e di simpatie
filonaziste, fino a invocare il ricordo delle leggi razziali del 1938. In particolare la giornalista
e scrittrice Linda Maggiori, marchigiana ma faentina di adozione e da lungo tempo
presente nel dibattito politico e giornalistico della nostra regione, nonché componente del
Coordinamento di RECA, viene attaccata per aver pubblicato sul quotidiano “Il manifesto”
inchieste che approfondiscono i legami fra aziende italiane ed emilianoromagnole e
apparati bellici, con particolare riferimento ai rapporti con Israele e alla società Tekap”.

Nel frattempo, in tutta la regione e nello specifico a Modena, si è sviluppata una
campagna di pressione per la Palestina: la rete BDS e altri gruppi di difesa dei diritti umani
hanno organizzato iniziative ineccepibili nei modi, nei toni, legali e autorizzate, e la
Regione Emilia Romagna ha tolto il patrocinio all’annuale summit “Zero Trust Cyber
Security Summit 2025” della Tekapp, mentre un’ azienda della regione ha negato l’uso
della sua sede per tale iniziativa.

“I siti in questione, nella loro pubblicazione, hanno insinuato che dietro alle persone citate
si nascondano interessi di Cina, Russia, Qatar e che Linda Maggiori sarebbe al soldo delle
loro agenzie più o meno occulte.Invitiamo tutte e tutti a recuperare gli arretrati del
quotidiano “Il manifesto” per verificare se vi sia una sola frase improntata all’antisemitismo
o alla difesa del terrorismo.
Pura e semplice diffamazione. La critica nei confronti di Tekap è documentata e puntuale
e riguarda i rapporti con un esercito che sta compiendo uno sterminio e una vera pulizia
etnica, verosimilmente ottenendone lauti profitti. Per altro, i legami con l’esercito israeliano
sono stati a lungo pubblicizzati proprio dai vertici aziendali.
Vogliamo ricordare a chi si interessi solo da poco tempo a tutta la vicenda che fino a pochi
mesi fa, nel sito aziendale compariva perfino un depliant dall’agghiacciante titolo “adotta
il tuo cecchino”, poi rimosso, guarda caso quando è iniziata la polemica pubblica verso
Tekapp.
Oltre a Linda Maggiori, l’invettiva è stata scagliata contro un altro giornalista, il modenese
Flavio Novara, definito “noto estremista”; contro Michele De Pascale, Presidente della
Regione, e contro gli attivisti Giovanni Iozzoli e Manuela Ciambellini. Nei confronti di tutte
e tutti è stata sollevato un polverone diffamatorio a base di “Chi c’è dietro? Chi li paga?
Nel polverone razzista ed estremista, il vero obiettivo sono i tuoi dati e i brevetti”, come se
dietro le persone ci fosse la criminalità organizzata o un complotto internazionale.
È un’intimidazione che va respinta da tutta la società civile, dalle Istituzioni democratiche,
dal mondo dell’informazione, per cui oltre ad esprimere la nostra solidarietà a Linda, al
Presidente De Pascale, a Flavio Novara, Giovanni Iozzoli e Manuela Ciambellini,
sollecitiamo tutte e tutti a fare altrettanto in tutti i modi possibili”.