L’Antitrust ha avviato sette istruttorie, con altrettanti provvedimenti cautelari, nei confronti delle aziende: Enel, Eni, Gruppo Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie (che assieme rappresentano circa l’8% del mercato) per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.
Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato queste società avrebbero violato la norma che imponeva la sospensione della capacità da parte delle aziende venditrici di variare i prezzi praticati prima del 10 agosto di quest’anno.
“Visto che in elenco c’è anche il Gruppo Hera, che nella compagine azionaria annovera 111 Comuni del territorio di riferimento (in primis l’area dell’Emilia-Romagna con i Comuni di Bologna, Modena e Ravenna) che, assieme agli altri soci pubblici, detengono una quota complessiva pari a circa il 45,8% del capitale sociale, è quantomeno auspicabile una maggiore sorveglianza nell’attività di governance e soprattutto di controllo delle politiche aziendali che impattano nel tessuto socio-economico locale”: è il primo commento di Tullia Bevilacqua, segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.
Nella vicenda sollevata dall’ Antitrust almeno 7 milioni tra consumatori, condomini e microimprese sono stati interessati da una variazione del costo e più di due milioni ne avrebbero subito un aumento immotivato.
“Stiamo parlando di ampie categorie sociali: famiglie, singoli consumatori, imprese e dunque lavoratori che hanno dovuto sopportare un ingiusto e immotivato aumento dei costi. E questo proprio nel momento in cui speculazione, carovita, inflazione e rincari stanno raggiungendo l’apice. “: evidenzia ancora Tullia Bevilacqua.
Prassi vuole che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si prenda sette giorni per confermare o meno i provvedimenti cautelari, in questo arco di tempo le aziende hanno il diritto di difendersi e replicare.
“Resta il fatto che è stato ravvisato già un ingiustificato aumento di prezzo e in caso di conferma dell’istruttoria dell’Antitrust le imprese dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 con la restituzione della differenza del prezzo calcolato in fornitura. A nostro avviso, per il gruppo Hera, che nasce con una mission pubblica e dunque sulla carta ispirata anche al bene collettivo, oltre che alla ricerca degli utili in Borsa, non dovrebbe mai venire meno il risvolto sociale, su cui proprio i Comuni soci sono chiamati a farsi garanti, anche vigilando – ogni giorno – sulle scelte aziendali. Parlare di aumenti di prezzo nelle fornitura di energia elettrica e di gas naturale in questa fase storica di guerra e
speculazione internazionale non è assolutamente accettabile”: conclude il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.