29/03/2018 – Crescita, efficienza, eccellenza, con un sempre maggiore focus su innovazione e agilità. Sono queste le priorità strategiche del Piano industriale al 2021 di Hera, presentato oggi a Imola dal Presidente Esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano e dall’Amministratore Delegato Stefano Venier ai 23 Sindaci del Con.Ami aderenti al patto di sindacato di Hera.Un Piano che conferma l’attenzione per il territorio, a cui vengono destinati importanti investimenti (circa 94 milioni nell’area di Imola-Faenza), e un percorso di crescita, elaborato nel rispetto degli equilibri finanziari, per continuare a creare valore per gli stakeholder e al contempo garantire flessibilità finanziaria per nuovi sviluppi. Impegni testimoniati anche da un utile per azione in crescita di circa l’1% medio annuo dal 2017 al 2021 e da una politica dei dividendi migliorativa rispetto al passato e alle previsioni del precedente documento strategico. Il dividendo raggiungerà i 9,5 centesimi per azione già a partire dalla competenza 2017 per salire a 10,0 centesimi nel 2018 e 2019 e arrivare fino ai 10,5 centesimi degli anni 2020 e 2021 (+17% rispetto all’ultimo pagamento del dividendo). Risultati in crescita, solidità finanziaria, sostenibilità e nuove sfide industriali Dal punto di vista economico-finanziario, il Piano proietta al 2021 un margine operativo lordo di 1.135 milioni di euro, in aumento di oltre 150 milioni rispetto ai 984,6 milioni consuntivati a fine 2017. La crescita si conferma equilibrata tra le diverse aree di business del Gruppo, mantenendo l’attuale profilo di rischio conservativo, grazie alla composizione del portafoglio di attività e al più ampio spettro di opportunità offerte dallo scenario di riferimento. All’incremento del MOL in arco Piano contribuiranno buona parte delle filiere (reti e ambiente in primis), con il bilanciamento tra marginalità da attività regolate e da libero mercato, nonché tra crescita interna e per linee esterne. Confermata inoltre l’attenzione alla dimensione della sostenibilità, con la quota di marginalità generata da progetti che portano benefici per l’azienda e in parallelo contribuiscono al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU che salirà al 2021 fino al 40% per complessivi 450 milioni di euro (in aumento di circa 120 milioni rispetto al 2017). Tra le numerose iniziative, si segnalano in tal senso il progetto “Elimina la bolletta, regala un albero alla tua città”, che al 2017 ha permesso di piantare circa 3.000 alberi nei territori serviti dal Gruppo, 381 dei quali solo nel territorio di Imola-Faenza, e “FarmacoAmico”, per il recupero dei medicinali non ancora scaduti da redistribuire alle fasce deboli della popolazione attraverso enti no profit, con il quale sono state raccolte 53.000 confezioni, di cui poco meno di un quarto, circa 11.900, su Imola-Faenza. In uno scenario particolarmente denso di appuntamenti che segneranno una profonda evoluzione in quasi tutti i settori delle attività gestite, diventa indispensabile per Hera far leva sulla propria solidità ed efficienza per cogliere le principali sfide industriali, con la convinzione – che deriva dai risultati conseguiti – di poter giocare un ruolo di primo piano negli ambiti presidiati. La strategia delineata nel Piano si declina concretamente sui paradigmi dell’Economia Circolare e sulle opportunità offerte dall’Utility 4.0, attraverso la crescente digitalizzazione dei processi, raccolta e analisi dei dati e diffusione di infrastrutture “intelligenti”. In arco Piano, inoltre, gli operatori in Italia saranno chiamati a partecipare al processo già avviato delle gare indette dall’Authority nella distribuzione del gas, da cui si prevede deriverà un’importante razionalizzazione del numero degli operatori. Anche nel settore dell’igiene urbana, da poco passato sotto la governance dell’Autorità nazionale per energia, gas e servizio idrico (rinominata ARERA), sono stati presentati i primi bandi per la concessione del servizio, uno dei quali riguarda proprio la provincia di Ravenna, e quindi Faenza e il suo Comprensorio, con il termine per la presentazione delle offerte fissato a giugno 2018. Per quanto riguarda la provincia di Bologna, e quindi anche Imola e Circondario, l’aggiudicazione dei nuovi bandi è ipotizzata per il biennio 2020-2021. Lo stesso biennio è previsto per l’aggiudicazione delle gare gas, sia per la provincia di Bologna che per quella di Ravenna. Previsti entro il 2021 quasi 2,9 miliardi di investimenti, circa 94 milioni solo sul territorio di Imola-Faenza Nei quindici anni dalla nascita del Gruppo Hera la multiutility ha investito circa 5,5 miliardi di euro nei territori serviti, di questi circa 390 milioni sono stati destinati a Imola-Faenza. Nel 2017, inoltre, le attività della multiutility hanno generato una ricchezza distribuita agli stakeholder dell’imolese e del faentino di quasi 110 milioni, ripartiti tra lavoratori, azionisti, fornitori locali e Pubblica Amministrazione. Il Piano industriale per il periodo 2017-2021 prevede investimenti per quasi 2,9 miliardi di euro, in aumento di circa 400 milioni rispetto al precedente, con una marcata prevalenza (70%) della filiera reti, che include anche gli impieghi destinati a interventi di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture, come l’installazione dei contatori elettronici, o l’estensione delle smart grid agli acquedotti per aumentarne l’efficienza e ridurre i consumi di energia e di materia. Nel territorio imolese e faentino gli investimenti diretti al 2021 saranno di circa 94 milioni complessivi, comprensivi dei 20,2 milioni sostenuti nel 2017; circa 22 milioni quelli già pianificati per l’anno in corso. La quota 2017-2021 sarà così ripartita: 38,1 milioni nel servizio idrico (reti, fognature, depurazione), 24,9 milioni nel settore gas e teleriscaldamento, 12,6 milioni nell’elettrico, 15,7 milioni nell’ambiente e infine 2,3 milioni per la centrale di cogenerazione di Imola. I principali progetti per il territorio di Imola-Faenza Alcuni degli interventi più rilevanti nell’area di Imola-Faenza riguardano il settore idrico, in continuità con quanto fatto nel precedente quadriennio. Tra questi, si ricorda in particolare il potenziamento e ammodernamento completo del depuratore Santerno di Imola. Il progetto ha l’obiettivo di garantire lo sviluppo del territorio, il rispetto di limiti allo scarico più stringenti, l’applicazione di best practices finalizzate al miglioramento della performance energetica. Il progetto completo sarà attuato per lotti funzionali ed è da poco stato completato lo studio di fattibilità complessivo che dovrà essere sottoposto ad Atersir. L’importo complessivo di questo solo progetto sarà di 1 milione di euro. Sempre su questo versante, un altro importante progetto riguarda la riorganizzazione e ottimizzazione del sistema idrico dei Comuni di Castel Bolognese, Riolo Terme, Solarolo, Bagnara di Romagna e Mordano, con l’obiettivo principale di potenziare il servizio per fronteggiare la ripresa dei consumi e le espansioni residenziali e industriali. Parallelamente verranno dismessi alcuni pozzi e impianti di potabilizzazione. In progetto prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un nuovo potabilizzatore a Bubano e di una nuova rete acquedottistica da Bubano a Castel Bolognese. Gran parte delle opere civili del nuovo potabilizzatore verranno realizzate in un’unica soluzione, mentre la componente impiantistica di trattamento verrà installata per stralci successivi, in funzione dell’andamento della domanda idrica. La progettazione è terminata e il progetto è stato inviato ad Atersir per l’avvio della Conferenza dei Servizi e la successiva progettazione esecutiva. Sull’ambiente, è in esecuzione un progetto del valore di 800.000 euro per il potenziamento del recupero energetico del biogas prodotto dalla discarica Tre Monti di Imola. Nell’ultimo trimestre del 2017 è stato avviato il nuovo motore da 1,5 MWe, che si è aggiunto a quelli già esistenti: un motore da 0,625 MWe e due motori da 1,065 MWe ciascuno. Nel 2018 si prevedono interventi connessi alle manutenzioni programmate straordinarie su questi ultimi due motori. Per quanto riguarda invece la distribuzione dell’energia elettrica, proseguirà il lavoro di manutenzione delle reti e delle cabine per garantire sempre maggiore efficienza e solidità alla rete.