Un’intensa attività di accertamento e verifica condotta dalla Guardia Costiera di Ravenna nelle ultime settimane ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’intera filiera della pesca nel territorio della Romagna, ispezioni delle attività del comparto dall’alto mare alla tavola del ristorante. Un’azione di controllo capillare svolta a garanzia delle risorse ittiche, della legalità e della collettività.

L’operazione – coordinata dal Reparto Operativo della Guardia Costiera di Ravenna – ha visto l’impiego di un’importante aliquota di personale ispettivo altamente specializzato, Ispettori Pesca nell’ambito delle norme comunitarie, in un articolato piano di controlli che ha coperto ogni anello della catena: dalle specifiche attività professionali di pesca in mare, allo sbarco del pescato passando attraverso il trasporto, fino alla distribuzione al dettaglio ed alla ristorazione.

In totale, sono state effettuate 109 ispezioni in ambiti operativi differenti, tra cui:

  • 23 unità da pesca in mare,
  • 11 punti di sbarco del pescato,
  • 40 mezzi di trasporto e furgoni refrigerati,
  • 15 esercizi di ristorazione,
  • 6 pescherie,
  • 2 mercati ittici,
  • 12 punti vendita della grande distribuzione organizzata.

L’accurata attività di accertamento ha portato all’elevazione di 51 sanzioni amministrative per un totale di 145.000 euro, legate principalmente a violazioni in materia di tracciabilità del pescato, etichettatura non conforme, informazioni errate su ingredienti e commercializzazione di prodotto sotto misura, in violazione delle normative europee sulla tutela delle risorse marine.

A seguito di tali infrazioni, sono state sequestrate ben 37 partite di prodotto ittico, per un totale di oltre 15.322 chilogrammi di pesce, molluschi e crostacei, sottratti alla filiera commerciale irregolare.

Nel corso delle ispezioni sono stati inoltre sequestrati 6 attrezzi da pesca professionale non conformi, utilizzati in violazione delle normative di settore o in aree vietate, a tutela degli equilibri degli habitat marini.

Particolarmente strategica anche la continua attività di vigilanza remota svolta mediante sistemi telematici avanzati di monitoraggio degli spostamenti e delle attività dei pescherecci nelle zone soggette a restrizione dalla quale sono emerse irregolarità che hanno portato alla redazione di 12 rapporti di sorveglianza remota e alla contestazione di 12 ulteriori sanzioni per un importo complessivo di 25.500 euro. Le infrazioni hanno riguardato, in gran parte, la pesca in aree protette o soggette a limitazioni ambientali, come le aree di mare vicine alla costa o quelle sotto tutela ambientale e biologica.

Con più di 170.000 euro di sanzioni complessive e oltre 15 tonnellate di prodotto ittico sequestrato, l’operazione rappresenta un forte segnale nella lotta alla pesca illegale e al commercio irregolare, fenomeni che mettono a rischio la sostenibilità del comparto ittico, la biodiversità marina e la sicurezza collettiva.

Il vertice della Guardia Costiera dell’Emilia-Romagna ha sottolineato il valore strategico di un’azione svolta con serena professionalità e rispetto verso i professionisti del mare, che raggiunge i risultati di presidio del territorio e tutela della legalità mediante l’utilizzo di tecnologie avanzate e grazie all’altissima competenza professionale degli ispettori, ribadendo che il controllo della filiera della pesca non riguarda solo gli aspetti economici ma rappresenta un dovere per la custodia del mare, dell’ambiente e dell’intera collettività.

“Questi risultati – ha dichiarato – sono frutto della dedizione e dell’elevato grado di preparazione dei nostri militari specialisti che sono impegnati quotidianamente in questa missione. Un’attività complessa che vede un approccio integrato ai controlli, fondamentale per garantire trasparenza, sicurezza e rispetto delle regole in un settore cruciale per il nostro territorio.”

La Guardia Costiera continuerà a presidiare con rigore e costanza l’intero comparto della pesca, in prima linea per la salvaguardia del mare e dei suoi preziosi equilibri.