Quaranta tra giovani soci e dipendenti delle cooperative agricole braccianti della provincia di Ravenna hanno preso parte martedì a una “giornata in campo”, ospiti di CAB Bagnacavallo e Faenza e CAB Fusignano, promossa da Promosagri e Legacoop Romagna. Il terzo appuntamento della serie per condividere esperienze e valori, per fare squadra e rafforzare il senso di appartenenza a chi ogni giorno lavora con passione la terra di queste cooperative, straordinario patrimonio intergenerazionale e indivisibile ereditato dalle precedenti generazioni di soci e lavoratori.
“L’obiettivo è sostenere la socializzazione e la preparazione tra i giovani, nonché la  reciproca conoscenza tra le diverse cooperative, all’interno di una strategia volta a sostenere l’educazione cooperativa” dichiara il presidente di Promosagri Stefano Patrizi.

 

“Sostenere le cooperative nei processi di crescita professionale e dei valori dei giovani cooperatori, e quindi di ricambio generazionale,” afferma Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna, “è un tema fondante delle politiche di Legacoop Romagna”.

 

Il pomeriggio è iniziato con la visita al Centro aziendale di CAB Bagnacavallo, ripristinato dopo gli ingenti danni causati dall’alluvione del maggio 2023, quando strutture, impianti e oltre 900 ettari di campi sono rimasti sott’acqua per giorni e giorni.

 

Accolti dal presidente Massimo Bezzi e dal direttore Marco Lanzoni, i partecipanti e le partecipanti hanno potuto vedere da vicino tra l’altro la vigna di Trebbiano e il biodigestore per la produzione di energia elettrica (999 kWh) da fonti vegetali rinnovabili come mais, sorgo, erbai e polpa di barbabietola.

 

Nella seconda parte della giornata è stata visitata la Cooperativa agricola braccianti di Fusignano, la più “giovane” delle 7 CAB, perché nata da appena 80 anni, che oggi conduce 450 ettari di terreno, anch’essi in gran parte alluvionati nel maggio dello scorso anno.
Dopo un momento di accoglienza all’ombra dei 4 pioppi sul cippo in ricordo dell’efferata strage nazi-fascista del 23 aprile del 1944 proprio sull’azienda Palazzone della CAB, la delegazione si è spostata all’interno dei due impianti sperimentali da 5 ettari di bambù gigante.

 

“Per noi sperimentare nuove colture è importante per ricercare opportunità di reddito e lavoro, in anni in cui la redditività della produzione agricola primaria è messa a durissima prova”, ha spiegato il presidente di CAB Fusignano, Mauro Parisi.
“Cosa ci portiamo a casa da questa giornata?” I giovani soci e le giovani socie non hanno dubbi: “Una visione cooperativa più forte e la consapevolezza di essere parte di realtà storiche divise tra tradizione culturale e innovazione colturale”.