Un folto pubblico ha partecipato, nella mattinata di ieri, all’incontro sul progetto di cooperazione interterritoriale “MAB UNESCO – Riserva della Biosfera Delta del Po”, per la valorizzazione del turismo archeologico.

L’iniziativa – ospitata dal Centro Turistico Culturale San Basilio, nel territorio di Ariano Polesine – ha fatto il punto sul progetto, giunto ormai nella sua fase finale (la scadenza è stata prorogata a metà 2023).

Ne hanno parlato i diversi protagonisti, sottolineando innanzitutto la forte valenza collaborativa fra le due sponde del Po: in prima fila i due GAL, Delta del Po e Delta 2000, nonché i due Parchi Regionali, che stanno lavorando assieme (partendo dai risultati di un precedente progetto dedicato all’archeologia, ovvero “Value”) per valorizzare ulteriormente questa risorsa nell’area di entrambi i Parchi stessi.

Così, nei mesi scorsi, sono stati avviati e in parte già realizzati progetti (per complessivi 468 mila euro) di valorizzazione turistica, promozione, valorizzazione di cinque siti dall’importante valore culturale ed archeologico, a partire proprio dalla struttura di San Basilio che ha ospitato il convegno.

Le altre quattro eccellenze interessate dal progetto – che ha puntato anche su interventi di miglioramento dell’accessibilità – sono il museo Classis di Ravenna, la Delizia del Verginese di Portomaggiore, il palazzo ottagonale di Ariano Ferrarese e una serie di interventi nel centro di Loreo.

Nel corso del convegno si sono susseguiti gli interventi di vari relatori: i presidenti dei due GAL, Sandro Trombella per il Delta Po e Lorenzo Marchesini per Delta 2000; i due direttori degli stessi GAL, rispettivamente Stefano Fracasso ed Angela Nazzaruolo; i presidenti dei due Parchi Regionali del Delta del Po, Moreno Gasparini (Veneto) e Aida Morelli (Emilia-Romagna); il sindaco di Ariano Polesine Luisa Beltrame con l’assessore Sandro Vidali. Tutti loro, a vario titolo, hanno sottolineato l’importanza del progetto – e della collaborazione di tutti – nella valorizzazione dei siti archeologici del Delta, elemento importante per un ulteriore richiamo ad un turismo decisamente “lento”, come quello che da anni caratterizza il territorio.

Sul tema, con parole di stimolo anche per un ulteriore impegno nei confronti di un settore culturale visto anche come “servizio” al territorio, si è espressa anche Alberta Facchi, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Adria.

Fra le attività a cui il progetto sta lavorando, sempre nell’ottica di una promozione complessiva delle due sponde del Po, c’è anche un’operazione di “branding” che potrebbe finalmente dare un marchio unico alla destinazione, e che sarà presentata nei prossimi mesi.