C’è un momento, nella vita di uno studente, in cui il quaderno smette di essere l’unica finestra sul mondo. Succede quando la scuola decide di uscire dai confini dell’aula e di mettere in valigia la curiosità. È quello che è accaduto, nel mese di novembre, agli studenti dell’Istituto Comprensivo “Faenza – San Rocco”, che grazie al progetto Erasmus+ hanno scoperto che l’Europa non è solo una parola sui libri di geografia, ma un luogo fatto di volti, voci e tavole imbandite.

 Dal 9 al 14 novembre, dieci ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria di 1°  “Bendandi”, accompagnati da due insegnanti, sono approdati a Planina pri Sevinci, in Slovenia, ospiti della scuola “Osnova”. Qualche giorno dopo, dal 23 al 29 novembre, altri dieci studenti delle classi terze hanno fatto rotta verso Anet, in Francia, accolti dal Collège “Mozart”. Nello stesso periodo, otto alunni delle classi quinte della primaria “Martiri di Cefalonia” hanno raggiunto Aranjuez, in Spagna, ospiti del CEIP “San Isidro”, accompagnati da tre docenti.

Ovunque sono arrivati, i ragazzi hanno trovato la stessa lingua universale: quella dell’accoglienza. Scuole, dirigenti, insegnanti e famiglie hanno aperto porte e cuori, trasformando una settimana in un piccolo laboratorio di vita. Tra attività pratiche, visite culturali, lezioni in inglese e nelle lingue locali, e cene condivise attorno a tavoli stranieri ma sorprendentemente familiari, gli studenti hanno imparato che le differenze non dividono: raccontano. Le famiglie ospitanti hanno fatto il resto, offrendo ai ragazzi l’esperienza più autentica: quella della quotidianità. Ed è spesso lì, tra una colazione diversa dal solito e una parola pronunciata con accento incerto, che nascono amicizie destinate a durare più di una foto ricordo. Gli insegnanti lo sanno bene: Erasmus+ non è solo un viaggio, ma una palestra di autonomia, curiosità e confronto. Un modo per crescere, lavorare insieme, usare strumenti nuovi e mettersi alla prova lontano dalle certezze di casa. Il progetto continuerà nei prossimi mesi, quando sarà l’Istituto Comprensivo “Faenza – S. Rocco” ad accogliere gli studenti sloveni, ricambiando un’ospitalità che è già diventata relazione. Le scuole francese e spagnola sono state ospiti lo scorso anno, ma l’Europa, si sa, non ama le porte chiuse. Perché alla fine imparare non significa solo stare seduti al banco. Significa viaggiare, conoscere, condividere. E scoprire, magari un po’ stupiti, che diventare cittadini europei comincia spesso da una valigia preparata con l’emozione di chi sta per partire.