La coalizione di centrosinistra vince su tutto il territorio di Ravenna, eccetto a Brisighella e Sant’Agata sul Santerno. 52,75 % di voti per Bonaccini in tutta la provincia, 42,08% per la Borgonzoni, 3,78 per Benini (Movimento 5 Stelle). Neanche l’1% per gli altri candidati. A Ravenna città le percentuali cambiano di poco: 52,39% per Bonaccini, 42,12 % per Borgonzoni, 4,17% per Benini.

A Faenza, dove si andrà al voto a fine primavera, la forbice fra i principali schieramenti aumenta: 55,58% per Bonaccini, 39,47% per Borgonzoni, 3,35% per Benini.

Salvo ripescaggi (c’è ancora un seggio di maggioranza da assegnare) o dimissioni, i consiglieri regionali della provincia di Ravenna saranno quindi Manuela Rontini e Andrea Corsini per il Partito Democratico e Andrea Liverani per la Lega. In queste ore si susseguono le voci che fra Rontini e Corsini sia in corso una sorta di “derby” per ottenere un incarico nella giunta Bonaccini. Se uno dei due diventasse assessore, quindi, il seggio del Pd di Ravenna passerebbe a Gianni Bessi.

Proprio da Faenza arrivano la maggior parte dei voti raccolti dalla più votata in provincia in questa campagna elettorale e d’altronde non poteva che essere così: Manuela Rontini è stata premiata dai suoi concittadini con 3275 preferenze. Altre 1.334 sono arrivate da Ravenna.

Per l’assessore uscente Andrea Corsini, invece, i 6280 voti vengono per oltre la metà da Ravenna (2413) e da Cervia (1452). Gianni Bessi, invece, è andato forte solo a Ravenna (2751 voti sui 4120 totali). Da registrare la prestazione elettorale di Mirella Dalfiume, che raccoglie più voti nella Bassa Romagna, ma è premiata maggiormente a Ravenna con 486 preferenze, contro le 359 di Massa Lombarda e le 320 di Lugo. 49 a Faenza, 49 che forse hanno voluto esprimere il loro dissenso per la candidata Rontini.

Sorprendono invece le 504 preferenze da Ravenna al faentino Andrea Liverani per la Lega, che ha confermato a Faenza, e in particolare a Reda, la sua roccaforte con 1.414 voti. Delusa probabilmente dalle votazioni Samantha Gardin che perde la sfida interna nella Lega non riuscendo a tenere testa al consigliere uscente, raccogliendo solo 754 voti a Ravenna, 306 a Lugo, 141 a Cervia e 114 a Faenza. Gianfilippo Rolando viene invece tradito dalla natia Faenza che restituisce solo 80 voti, mentre Ravenna gli regala 1065 preferenze su un totale di 1501.

All’interno del risultato contenuto di Emilia-Romagna Coraggiosa, Luca Ortolani può contare su 1502 (603 a Faenza e 418 a Ravenna), anche se non bastano per entrare in consiglio regionale. L’altro consigliere comunale faentino di “Coraggiosa” Necki si ferma a 302 voti (a Faenza 139), molto pochi, rispetto al risultato della “collega” Federica Francesca Vicari che arriva a 996

Sono 717 i voti di Ravenna ad Alberto Ferrero (1.146 complessivi), il candidato più votato di Fratelli d’Italia che surclassa il veterano compagno di lista Rudi Capucci fermo a 133 voti, solo 46 nella sua Lugo.

Uno dei grandi delusi di questa tornata elettorale è senza dubbio Domizio Piroddi, l’ex assessore faentino, candidato nella lista civica di Bonaccini, si deve accontentare di essere stato scelto da 750 elettori. Nella sua Faenza sono solo 574, 46 a Ravenna. Poco rispetto alle alte aspettative di partenza. Deludente anche la prestazione alle urne di Pietro Vandini, già candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle al suo esordio politico: 186 voti, 119 a Ravenna

Discorso quasi analogo per Alberto Ancarani, la storica figura di riferimento di Forza Italia a Ravenna, dove ottiene 388 voti, sorpassato dal più “giovane” esponente di Fratelli d’Italia. 630 i voti complessivi.

Il principale esponente di +Europa, Stefano Ravaglia, segretario comunale del PRI, ottiene 441 voti, di cui 347 solo nella sua Ravenna.

La nota attivista ambientalista Linda Maggiori, alla sua prima campagna elettorale portata avanti praticamente a costo zero, ottiene 210 voti a Faenza, 84 a Ravenna, 419 complessivamente. Roberto Papetti si è dovuto accontentare di 168 voti, quasi tutti da Ravenna, mentre Dino Tartagni e Fernanda Useri, figura di riferimento per i pendolari della Bassa Romagna, insieme, superano di poco i 100 voti.

Altra grande delusione: Cinzia Pasi, per il Movimento 5 Stelle. 276 voti nel naufragio annunciato dei pentastellati. Solo 145 voti a Ravenna per uno dei volti più politicamente discussi all’interno del movimento

19 sono invece i voti raccolti da Roberto Gentilini, personalità molto conosciuta a Faenza, candidata con Potere al Popolo

Fa riflettere invece il risultato del Movimento 3V, la lista nata per cancellare l’obbligo vaccinale nei bambini, che a Ravenna raccoglie 457 voti e a Faenza 267

Infine alcune curiosità dai seggi: l’appello al voto disgiunto di Stefano Bonaccini agli elettori del Movimento 5 Stelle ha raccolto diversi risultati in tutta la provincia. Non sono mancati come al solito i buontemponi che sulla scheda elettorale hanno scritto diversi messaggi invece di esprimere la propria scelta elettorale. I più satiricamente rilevanti arrivano da Faenza, dove diversi votanti hanno scritto il nome di Domizio Piroddi sia accanto al simbolo del Partito Democratico, sia accanto al simbolo della Lega.

1042 le schede bianche, 3257 quelle nulle, 6 le contestate. Hanno creato notevole confusione alcune schede di elettori di centrodestra, con la netta preferenza andata alla coalizione a sostegno di Lucia Borgonzoni, ma con la preferenza per il consigliere regionale sbagliata: in alcune schede gli scrutinatori hanno trovato il nome della Borgonzoni anche dove doveva invece essere indicato il consigliere regionale votato e in alcuni casi Lucia Borgonzoni è diventata Lucia Bergonzoni, segnale che qualcosa nella comunicazione all’elettore non ha proprio funzionato a dovere.