«Sul nuovo periglioso appalto del trasporto scolastico a Ravenna nessuno aveva mai analizzato o detto niente, finché il 2 settembre Lista per Ravenna, dopo averlo studiato a fondo per due mesi, e affermando di “non condividere nulla” dell’operato del Comune, “ritenendo scorretta l’impostazione del servizio”, ha lanciato pubblicamente l’allarme sul rischio che il 16 settembre ci fossero bambini su strada “in trepida attesa di un autobus di trasporto pubblico”, chiamando dunque il sindaco a vigilare  perché ciò non avvenisse»
Alvaro Ancisi presenta così il question time che sottoporrà alla giunta al prossimo consiglio comunale per i disservizi generati dal nuovo gestore a danno di numerosi bambini del forese
«Alle 14:44 del 16 settembre, avevamo già testimonianza scritta che a San Pietro in Vincoli e a Bastia i bambini in uscita dalla scuola erano rimasti a piedi. Altre ne abbiamo raccolto, sempre in aree sud del Comune, delle Ville Unite e di Roncalceci, nei due giorni successivi, a cui oggi si aggiunge (ma sono solo piccoli campioni) che sulle linee di Classe e di San Pietro in Campiano oggi mancavano all’ uscita da scuola gli accompagnatori.

Non abbiamo gridato né gridiamo al lupo perché, se fossero solamente disguidi della prima settimana, per un servizio molto complesso riorganizzato ex novo, il Comune potrebbero risolvere le cose facendo alcune multe al gestore e con queste (almeno per onestà) rimborsare le famiglie danneggiate, su cui comunque chiediamo formalmente al sindaco come intende procedere. Ma sarà purtroppo molto difficile, se non impossibile, rimuovere le cause di questi effetti, soprattutto i vizi originali, su cui incalzeremo senza tregua, scoprendo man mano le carte. Stiamo intanto sul presente.

COMUNE DENTRO FINO AL COLLO – L’ assessore all’ Istruzione, vice-segretaria regionale del PD, non sa di cosa parla. Il Comune non può recitare la parte del passacarte perché: ha chiesto all’Agenzia Intercenter della Regione Emilia-Romagna di fare la gara d’appalto a suo nome; ha sottoscritto la convenzione con Intercenter avendo due anni di tempo per non farlo; ha accettato la designazione della ditta scelta da Intercenter, unica resasi disponibile tra quelle interpellate singolarmente, dopo che la gara pubblica “europea” da sei milioni e mezzo di euro era andata deserta (tanto sballata che non vi avevano partecipato neppure le aziende di Ravenna e della Romagna); ad omettere infine ogni serio controllo, facendo orecchie da mercante ai miei richiami (e forse anche peggio). Il Comune è poi unico titolare dell’organizzazione del servizio, del quale dovrà dunque rispondere in proprio, in aggiunta alle responsabilità della Regione, che se non è zuppa, è pan bagnato del PD.

AUTISTI, ACCOMPAGNATORI E AUTOBUS – Per funzionare bene, rispettando il contratto, il servizio deve avere, fin dal primo giorno, come ho scritto il 2 settembre, 30 autisti con “esperienza almeno quinquennale nel settore specifico” e altrettanti accompagnatori, gli uni e gli altri assunti direttamente dal gestore, dipendendo da loro, tra l’altro, la conoscenza dei percorsi e del servizio da svolgere. Ma deve avere anche 30 autobus con adeguata potenzialità, “dato che circa la metà dei percorsi la richiede per più di 20 posti, finanche di oltre 50”, avevo scritto. Avendone il diritto di legge, ne ho chiesto la documentazione fin dal 2 settembre e poi l’ho sollecitata, senza avere risposta. Ho ragione di credere che le disfunzioni finora verificatesi siano connesse a questa colpevole omissione. I nodi verranno tuttavia al pettine.

PIANO DEI TRASPORTI LATITANTE – Una grossa pecca è già però dimostrata. Il regolamento comunale dichiara che il Piano del trasporto scolastico “contiene percorsi, orari e fermate… tenendo conto dei bacini d’utenza, del calendario scolastico, dell’orario di funzionamento dei plessi scolastici e della disponibilità dei mezzi…viene preventivamente formulato e approvato dagli uffici tecnici del Comune”. Ebbene, il Piano di questo anno scolastico è stato approvato il 12 e pubblicato il 13 settembre, un giorno lavorativo prima dell’inizio. Si compone di 83 pagine fittissime di dati, dalla cui rapida scorsa ho contato 72 linee di viaggio, circa le quali “ai percorsi stradali, agli orari, alle fermate da effettuarsi, alla tipologia dei mezzi dichiarati…nessuna variazione potrà essere messa in atto dai vettori se non comunicata dai preposti uffici comunali”. Tanto per fare un esempio, gli autobus devono contenere, compresi i posti per gli autisti e gli accompagnatori, 30 posti (il minimo) per 10 linee, 36 per altre 26, 51 per altre 25, 55 per altre 3, 58 per altre 10. Si sono già viste capienze nettamente insufficienti ad ospitare i piccoli passeggeri. Aspetto di conoscere i documenti di immatricolazione. Ma sarà facile al gestore dimostrare di non avere ricevuto il Piano in tempo per potersi attenere alla mole così esorbitante delle sue prescrizioni.

Ciò premesso, chiedo al sindaco se e come intende giustificare i fatti di cui sopra, addebitabili a responsabilità dell’amministrazione comunale».