L’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPAE) ha confermato il parere contrario, già espresso a novembre, sulla costruzione nel parco verde di via Vicoli del nuovo polo per l’Infanzia 0/6 anni del borgo San Biagio, per ragioni di impatto ambientale dovute alla prossimità della circonvallazione urbana di via Saragat e della tangenziale Classicana.

«Ciò rassicura definitivamente i 1527 cittadini, a nome dei quali ci compiacciamo, che sottoscrissero la petizione di Lista per Ravenna (primo firmatario il proprio capogruppo nel Consiglio territoriale del Centro Urbano), contraria a questo insediamento in nome appunto (come scritto nel titolo) di “Ambiente e salute da rispettare”» commenta Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale.
«Va detto tuttavia che la questione non si poneva più, avendo il sindaco deciso, fin dal primo pronunciamento di ARPAE, di destinare il finanziamento dell’opera ricevuto dalla Regione a favore della nuova scuola di Lido Adriano. Non si può neppure tornare ad ipotizzare che quest’opera sia insediata nello storico parco di via Talamone nel quartiere Nullo Baldini, per salvare vittoriosamente il quale dall’imminente avvio dei lavori Lista per Ravenna raccolse il record assoluto (primo firmatario Roberto Romagnoli) di 3640 firme.

Intanto, la costruzione di questo nuovo Polo non è un’urgenza, perché le strutture esistenti rispondono tuttora alla capienza necessaria per accogliere la popolazione infantile del borgo San Biagio stesso, necessitando se mai di un’appropriata ristrutturazione/riqualificazione. Vuol dire soltanto che per costruire nuovi edifici pubblici è finita l’ora di abbattere anche solo parzialmente dei parchi urbani. Due battaglie vinte con la volontà di 5.167 cittadini sono servite almeno a questo. Il nuovo Polo per l’infanzia del borgo San Biagio va dunque ripensato diversamente, con una soluzione, invocata sempre da Lista per Ravenna, rispettosa prima di tutto degli ambienti urbani naturali. Non tocca a noi la scelta. Ma siccome non rinunciamo mai al nostro stile di opposizione ragionatamente critica, ma costruttiva, ricordiamo che avevamo proposto le seguenti alternative, tuttora da valutare:

  • l’area di via Palestro, dove già esiste la scuola 3/6 anni Felici Insieme e lì accanto il rudere abbandonato di una scuola elementare, poi diventata scuola infermieri, ora abbandonata e degradata;
  • l’area di via Cicognani, oltre 3 mila metri quadrati edificabili, in cui sarebbe dovuta sorgere la nuova sede della Prima Circoscrizione comunale, istituzione poi abolita dalla legge, che dunque ha lasciato gli uffici decentrati del Comune nella sede storica di via Maggiore, più che sufficiente ed ora pressoché restaurata».

Per la lista civica La Pigna, la bocciatura del polo scolastico è soprattutto una stroncatura ai progetti del sindaco

Arpae Ravenna boccia per la seconda volta il sindaco uscente de Pascale, dopo aver respinto la prima volta il progetto del nuovo polo dell’infanzia 0-6 anni di via Vicoli.
All’epoca, come avemmo modo di rendere noto, Arpae stroncó il progetto presentato dal Comune opponendo obiezioni riguardo l’inquinamento acustico, ambientale ed elettromagnetico.

Ora, la nuova bocciatura, dopo le controdeduzioni inviate dall’amministrazione, di Arpae la quale contesta la zonizzazione acustica in quanto non rispondenti a prevista dalle norme ambientali per un insediamento scolastico.

E anche questa contestazione di Arpae é stata tenuta ben nascosta dal sindaco uscente de Pascale e dai suoi uffici. Esattamente come la prima.

Eppure de Pascale dovrebbe sapere quali sono le preoccupazioni dei ravennati residenti nell’area tra via Vicoli e via Saragat, dove vuole far costruire il Polo dell’infanzia.
Così come dovrebbe avere a cuore il benessere dei piccoli frequentatori del nuovo polo scolastico ed il rispetto delle normative vigenti per la sua realizzazione.

Certo è che se La Pigna non avesse reso pubblico l’11 novembre 2020 questo parere, de Pascale avrebbe tirato dritto nella realizzazione del polo dell’infanzia in un sito non idoneo così come lo ha definito Arpae Ravenna.

Già in passato abbiamo invitato il sindaco uscente de Pascale ad incaricare subito gli uffici dell’edilizia scolastica per l’individuazione di un’altra area idonea e rispondente alle normative nazionali e regionali in materia di inquinamento.
Ma ostinatamente de Pascale ha imboccato la irta strada dell’insistenza con Arpae che ha portato all’ennesimo risultato negativo e ad un ingente perdita di tempo per la realizzazione della nuova scuola.

Eppure lo stesso sindaco, nei giorni immediatamente successivi alla nostra richiesta di novembre, aveva promesso che avrebbe fatto individuare un’area alternativa. Nulla di tutto ciò è stato fatto.

Ora, Arpae Ravenna, nella sua comunicazione indirizzata al Dirigente del Servizio Edilizia Pubblica Ing. Leonelli e al Servizio Tutela Ambiente Dott. Ravaioli, stronca definitivamente la possibilità di rilasciare un parere positivo per la realizzazione della scuola in via Vicoli.
Arpae precisa anche al Comune di Ravenna che il compito dell’Agenzia é “verificare la compatibilità ambientale delle scelte della pubblica amministrazione”  e non certo “la pianificazione e lo sviluppo urbanistico che non sono di competenza dell’Agenzia “,  elemento questo evidenziato dagli uffici comunali per supportare la richiesta di revisione del parere negativo precedentemente espresso da Arpae stessa.

Non solo. Nella sua missiva Arpae ricorda al Comune che l’impossibilità di realizzare il plesso scolastico nell’area di via Vicoli – Via Saragat è legata principalmente all’inquinamento acustico derivante dal traffico notevole adiacente la circonvallazione mediana e nella vicina strada statale 16. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, rammenta che l’area di via Vicoli presenta una zona acustica i cui limiti di impatto sono uguali o superiori ai 65 Decibel A nel periodo diurno e di  55 Decibel A nel periodo notturno, numericamente uguali,  in termini di  zonizzazione acustica a quelli classe IV, Mentre per poter realizzare una scuola, occorre rispettare  i limiti della classe I, sia all’interno dell’edificio sia nell’area esterna dove giocano i bambini ( limiti di 50 Decibel A nel periodo diurno e 40 Decibel A nel periodo notturno ) oltre a trovarsi su aree già classificate come “scuole esistente “o come “scuola di progetto”.

Infine, la nota che suona come una beffa a carico di de Pascale: Arpae gli ricorda, infatti, che la classificazione acustica del Comune di Ravenna approvata con delibera nel 2015 e modificata nel 2019 dal Consiglio comunale individua al foglio 13 “A circa 900 metri da via Vicoli –  via Saragat, in via Talamone una “scuola di progetto” inserita all’interno di uno spazio verde di quartiere. Tale collocazione risulta in linea con quanto previsto dalla classificazione acustica e contempera l’esigenza di prossimità al requisito cogente per le scuole”

Insomma, per Arpae la soluzione per la realizzazione del Polo scolastico era quella indicata inizialmente, ovvero l’area di via Talamone che però de Pascale aveva deciso di scartare.

A questo punto, ci si trova in una situazione di stallo, le cui responsabilità sono in capo a scellerate scelte meramente politiche e non di opportunità adottate dall’amministrazione de Pascale.

Situazione che deve essere risolta al più presto e che soffre già di gravi ritardi per la realizzazione della nuova scuola.

Rinnoviamo, allora, l’invito a de Pascale ad individuare senza ulteriori indugi, un’area alternativa o a rivalutare l’area di via Talamone.”