«Mentre i cittadini fanno il massimo per rispettare le regole, separare i rifiuti e portare tutto in stazione ecologica, il risultato qual è? Una Tari che cresce ogni anno, servizi sempre più scadenti e adesso pure la chiusura totale della stazione ecologica per mesi, senza nemmeno una vera alternativa.

Dal 14 luglio non si possono già più conferire materiali fondamentali come ingombranti, vetro, metalli, sfalci e potature. E dal 15 settembre la stazione chiuderà del tutto. Un disastro annunciato, comunicato in ritardo e senza alcuna soluzione reale. È inaccettabile che più di 50.000 cittadini vengano abbandonati, con la sola indicazione di recarsi nei comuni vicini. Come se fosse normale chiedere a un anziano, a una famiglia o a un piccolo imprenditore di mettersi in macchina e attraversare mezza provincia per buttare due sacchi.

Mi chiedo: perché Hera e l’Amministrazione non hanno previsto isole ecologiche temporanee nei quartieri? Perché si insiste con questa ideologia cieca contro i cassonetti, anche quando diventano l’unica soluzione concreta?

I cittadini sono stanchi. Fanno il loro dovere, pagano tariffe che aumentano ogni anno e in cambio ricevono solo disagi. È giusto tutto questo? Io dico di no. E lo dico chiaramente: qui si sta giocando sulla pelle delle persone.

Pretendo – e lo farò formalmente – che il Comune chieda a Hera:

– l’attivazione immediata di container mobili nei quartieri per i conferimenti principali;

– una riduzione sulla Tari per compensare il disservizio;

– un monitoraggio attento per evitare il proliferare di abbandoni, già oggi fuori controllo.

Faenza merita rispetto. Non può essere lasciata senza una stazione ecologica attiva per quasi sei mesi. E i cittadini non possono essere sempre quelli che pagano per l’incompetenza altrui.»

Roberta Conti
Consigliere Comunale – Lega Faenza