Confartigianato della provincia di Ravenna chiede che il Governo intervenga con somma urgenza affinché le Provincie e i Comuni interessati dagli eventi alluvionali di maggio siano messi nelle condizioni di adottare gli opportuni interventi, ricevendo immediatamente le adeguate risorse.

“Non possiamo aspettare il DL Ricostruzione per trovare i finanziamenti – è l’appello del Segretario Tiziano Samorè – perché già oggi gli Enti Locali non possono assumere autonomamente l’onere finanziario per il necessario ripristino della viabilità di competenza e per le indispensabili manutenzioni per la messa in sicurezza del territorio. In realtà, molti interventi di emergenza sono già stati fatti per senso di responsabilità, al fine di evitare danni maggiori o per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone, ma oggi non sono in grado di indebitarsi ulteriormente. Ora però, per mancanza di risorse, si stanno bloccando quelle manutenzioni necessarie a mettere in sicurezza il territorio: dalla rimozione del fango dai sistemi fognari al ripristino argini e alla pulizia di fossi e canali”.

Il richiamo, nei confronti del Governo, è netto: “anche le tempistiche tramite le quali dare corpo agli interventi di ripristino e ricostruzione sono strategiche. Se vogliamo evitare che nei mesi autunnali una pioggia non paragonabile con quella caduta nelle giornate dei due eventi alluvionali possa nuovamente provocare una terza alluvione, occorre intervenire immediatamente in questi mesi estivi per completare la messa in sicurezza dei fiumi, ripristinare le strade interrotte, recuperare le frane più urgenti. Oggi la prima priorità è dare certezze agli imprenditori e più in generale alla popolazione che quanto accaduto non potrà ripetersi; con quale rinnovato spirito imprenditoriale un artigiano, un commerciante, un ristoratore, dovrebbe nuovamente reinvestire sulla propria impresa dove in una notte l’acqua o la frana ha portato via tutti i sacrifici di una vita?

Se non interveniamo immediatamente oggi, il rischio è la desertificazione economica di importanti parti di territorio facenti parte di una regione trainante per tutto l’ambito nazionale e dell’abbandono con relativa mancanza di presidio del territorio collinare”.

“Riteniamo che il Governo debba immediatamente assumersi la responsabilità che gli compete e designare al più presto il Commissario per la ricostruzione, individuando la figura che meglio risponda ai requisiti ritenuti opportuni, tra i quali ci permettiamo di suggerire la conoscenza del territorio e l’esperienza gestionale di avverse calamità naturali – è la conclusione di Samorè – non rinviando ulteriormente la programmazione e la realizzazione degli interventi, perché la stagione autunnale è maggiormente soggetta a perturbazioni atmosferiche anche estreme.

Il nostro ruolo di corpo intermedio e di rappresentanza degli interessi degli artigiani e delle piccole e medie imprese, per essere compiutamente realizzato, necessita tra l’altro di un luogo stabile collocato fisicamente sul territorio colpito. Lì va consolidato il confronto con gli organismi istituzionali, non possiamo certamente pensare di farlo in un Tavolo di Coordinamento settimanale a Palazzo Chigi”.