All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) era possibile presentare progetti inerenti l’inclusione e le infrastrutture sociali, in particolar modo per le famiglie e i servizi sociali compresa la disabilità e la marginalità sociale e i servizi per gli anziani.

La consigliera Fiorenza Campidelli ha presentato un’interrogazione per conoscere quali progettualità e quali interventi siano stati messi in cantiere.

“L’intenzione – dice la consigliera Fiorenza Campidelli – è quella di favorire le attività di inclusione sociale di determinate categorie di soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza fissa dimora”.

Nello specifico, la misura prevede interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà per il sostegno alle capacità genitoriali e la prevenzione della vulnerabilità, soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma e indipendente, servizi socio assistenziali domiciliari, percorsi di autonomia per persone con disabilità, forme di sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burn out, iniziative di housing sociale di carattere sia temporaneo che definitivo.

“L’amministrazione comunale – continua Campidelli – in coerenza con le proprie linee di mandato, ha elaborato progetti nell’ambito di queste linee di azione. Il Comune ha presentato la propria candidatura nel marzo 2022, elaborando 7 distinti progetti e tutti sono stati ammessi al finanziamento”.

L’assessore Baroncini ha confermato che ammonta a 6.115.000 euro la cifra relativa ai finanziamenti dichiarati ammissibili dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali in relazione alle manifestazioni di interesse espresse dal Comune di Ravenna. Si potranno compiere interventi importanti a cominciare dall’atteso recupero della ex scuola di San Michele come comunità alloggio per l’autonomia degli anziani con un finanziamento di 2.46 milioni. Si tratta di mini appartamenti con spazi comuni in cui presumibilmente ospitare una ventina di anziani e sperimentare anche servizi domiciliari di assistenza potenziati e telemedicina. Si potranno poi recuperare nuovi spazi e ampliare i servizi di ‘bassa soglia’ nel polo di via Torre, nei pressi del centro iperbarico, su cui ricadranno interventi di ‘housing first’ da attivare in situazioni di povertà estrema per i quali sono stati ammessi finanziamenti per 710.000 euro. Sempre in via Torre sono previsti interventi di housing temporaneo e funzionamento delle cosiddette stazioni di posta (luoghi adibiti all’erogazione di servizi primari quali mensa, servizi igienici, deposito bagagli e ritiro corrispondenza) per 1.09 milioni di euro. Anche rispetto ai percorsi di autonomia delle persone con disabilità (progetti individualizzati riguardanti la casa e il lavoro) è stato ammesso ai finanziamenti, per un importo pari a 1,43 milioni, un appartamento a Mezzano. I progetti sociali di sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione delle vulnerabilità delle famiglie e dei bambini hanno un finanziamento ammissibile di 211.500 euro. Insieme agli altri comuni della provincia, è stato inoltre raggiunto anche un finanziamento di 330.000 euro complessivi per il rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione con capofila il distretto delle Bassa Romagna. Nelle stesse modalità, con distretto capofila quello di Ravenna, è stato dichiarato ammissibile un contributo di 210.000 euro per il rafforzamento dei servizi sociali e prevenzione del fenomeno del “burn out” tra gli operatori sociali.

“Nonostante gli importanti sforzi compiuti negli ultimi anni – conclude la consigliera PD – le politiche sociali e di sostegno alle famiglie devono essere ancora notevolmente rafforzate. Queste politiche vanno inserite in una programmazione organica e di sistema che abbia lo scopo di superare i sensibili divari territoriali esistenti, con la finalità di migliorare l’equità sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.

“Questo traguardo è molto importante. Potremo utilizzare i fondi del Pnrr per mettere in cantiere progetti e interventi dedicati soprattutto ai servizi sociali ,è un grande risultato di un lavoro collegiale fra Comune, sistema sanitario e terzo settore”.