“Abbiamo concluso l’esame delle centinaia di emendamenti al decreto alluvione e ricostruzione- dichiara l’On.Bakkali che ha seguito l’intero iter del decreto alluvione in Commissione 8 alla Camera- e il provvedimento approderà in aula lunedì ,quando verrà posta la fiducia.

In queste ore abbiamo assistito all’ultimo blitz della maggioranza con l’emendamento soppressivo che cancella dal Decreto il ruolo istituzionale degli Enti Locali come proposto da noi. Dietro a un tecnicismo parlamentare c’è invece una chiara scelta politica che cancella il comitato istituzionale che garantiva coordinamento e la partecipazione fattuale di comuni, province e unioni, virando dopo un voto unanime in Commissione, verso la centralizzazione di ogni decisione.

Questo è un decreto – prosegue Bakkali – che contiene risorse insufficienti per far fronte all’emergenza e alla ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione. Stiamo parlando degli interventi che riguardano punti fondamentali come infrastrutture, imprese, sanità, agricoltura e la sostenibilità dei bilanci dei Comuni.

Proprio questi ultimi hanno visto negate la maggior parte delle richieste che sia sul fronte delle risorse che su quello del personale restano ad oggi inascoltate.

Bene che il Commissario Figliuolo abbia annunciato che le somme urgenze verranno coperte per intero, proprio quelle opere per cui sono stati ampiamente ridarguiti dal Ministro Musumeci e che invece servivano per pulire, sgomberare tonnellate di rifiuti, riaprire strade e mettere in sicurezza le città, ma rimane la certezza che quanto stanziato ad oggi sia molto lontano dalle quantificazione di Regione, enti locali e imprese.

A poche ore dalla conclusione dell’esame in Commissione abbiamo anche assistito al tentativo in extremis della maggioranza di commissariare il commissario Figliuolo impegnando oltre un terzo del budget con ristori al 50 per cento. La presidente Meloni avevo promesso il 100% per famiglie e imprese che hanno perso tutto e che dopo oltre due mesi dagli eventi alluvionali non hanno chiaro come e in che misura saranno sostenuti dallo Stato. Quello è l’obiettivo sul quale non smetteremo di richiamare il Governo.

Governo e maggioranza si sono dimostrati incapaci di raccogliere le tante proposte, anche senza ricadute economiche sui saldi di finanza pubblica, che sono arrivate dalle varie rappresentanze del territorio da categorie economiche, sindacati e Enti territoriali. Proposte rappresentate da tanti emendamenti sia nostri che anche della maggioranza, poi silenziata, utili per migliorare il provvedimento.

Avevamo chiesto maggiori risorse perché il bisogno dei territori ammonta a 8 miliardi e il decreto ne contiene poco meno della metà sommando il primo e il secondo provvedimento, anche se la maggior parte di queste risorse non sono facilmente spendibili e quasi un miliardo è rappresentato da ammortizzatori sociali, risorse che le imprese certamente non vorrebbero spendere perché significherebbe l’interruzione della produzione e del lavoro.

La lista delle nostre proposte, la maggior parte delle quali arrivate dagli enti territoriali, categorie economiche e sindacati, che sono state bocciate o riformulate al ribasso è molto lunga e include non solo il diniego all’aumento delle risorse e l’allungamento del mandato del Commissario Figliuolo che oggi opera con un orizzonte che dura meno di un anno, ma anche le proposte migliorative puntuali, concrete e circoscritte sono cadute nel vuoto:

la possibilità di rateizzazione delle utenze dopo la scadenza della proroga, il rinnovo della misura del bonus del 110% per chi avesse in essere cantieri e che a causa delle frane e delle alluvioni non solo dovrà ripristinare la propria abitazione, ma perderà le agevolazioni già ammesse sul superbonus, che si chiarisse e scrivesse fin da subito in legge che anche i beni mobili e mobili registrati, come le automobili, rientrano tra gli indennizzi. Hanno accolto l’emendamento presentato da tutti i gruppi per ricomprendere anche le paritarie del sistema scolastico come soggetti beneficiari degli interventi di ripristino degli immobili, ma hanno bocciato l’accesso per nidi e scuole dell’infanzia al fondo per garantire la continuità didattica. Hanno accolto l’emendamento per il ripristino degli alloggi ERP, ma bocciato le risorse chieste per il fondo affitti per locatari e proprietari che si trovano in forte difficoltà. Bocciati anche tutti i sostegno ai lavoratori precari e stagionali del comparto agricolo, dei collaboratori domestici o lavoratori sportivi.

Così come negate le risorse per ripristinare le strutture sociosanitarie e socio-assistenziali anch’esse colpite dall’alluvione e che si occupano della popolazione più fragile dei nostri territori.

“Abbiamo lavorato intensamente sulla fase emendativa -prosegue Bakkali- portando all’attenzione e rappresentando i punti manchevoli di questo decreto, le gravi dimenticanze e omissioni, che oltre al clamoroso dato delle risorse, riguarda anche le platee di beneficiari dei diversi provvedimenti, i tempi delle procedure che seppur corretti in extremis con qualche emendamento del relatore ancora non risponde alla velocità che speriamo possa infondere invece la struttura commissariale in sinergia con i territori per colmare i ritardi del Governo, collaborazione che avendo bocciato il comitato istituzionale inserito nel decreto dipenderà dalla sola volontà del Commissario Figliuolo, che in questo senso ci ha rassicurato in Commissione Ambiente, ma certamente rimane il fatto che sia il Governo a non voler governare, ma solo comandare e politicizzare quanto successo qui in Romagna. E infine i Comuni, sui quali ricade una mole di lavoro straordinaria per la gestione della ricostruzione e che sono stati ignorati nelle richieste che riguardano il personale, le semplificazioni, l’emergenza abitativa che riguarda centinaia di famiglie, l’attenzione specifica per i piccoli centri e le aree collinari. Ripresenteremo tutte queste richieste – afferma l’On. Bakkali-  tramite ordini del giorno sui quali chiederemo a questa maggioranza di esprimersi e chiarire ai romagnoli colpiti dall’alluvione se davvero la loro priorità è ricostruire o iniziare la campagna elettorale per le Regionali del 2025.”

 “In ultimo – conclude Bakkali- voglio sottolineare l’approvazione di uno dei miei emendamenti, certamente simbolico, ma che ho voluto dedicare agli angeli del fango, ai più giovani, ovvero la possibilità per le scuole secondarie di secondo grado di poter riconoscere crediti formativi a coloro che hanno prestato attività di volontariato aiutando alluvionati e sfollati, spalando fango e supportando chi stava vivendo ore drammatiche. I giovani e le giovani sono stati il volto di speranza di quei giorni e non si poteva, anche solo con un gesto simbolico, non riconoscerlo anche in Parlamento”.