“Con l’interrogazione del 1° dicembre scorso: “Ciclabile di via Galilei, 207 dossi e avvallamenti vari”, ho esposto al sindaco come essa sia accidentata ininterrottamente dai dossi prodotti dalla radici degli alberi e da buche profonde. I vari rattoppi, effettuati nel corso degli anni, hanno reso paradossalmente ancor più ostico il tragitto. Con la brutta stagione, la caduta delle foglie dagli alberi nasconde molte delle fosse esistenti, col rischio di sbatterci rovinosamente. Ho riprodotto nel testo la seguente puntuale descrizione, corredata da 16 foto, fornitami da un giovane fruitore di tale ciclabili: “Lungo il percorso si riscontra una serie di dossi alti fino a dieci centimetri e avvallamenti che, estesi per l’intera larghezza, sono impossibili da evitare, aumentando il rischio di perdere il controllo della bici. Partendo da via Ravegnana, i 60 metri della discesa sono funestati da 7 dossi, che appena dopo salgono a 30 in 340 metri, tutti frammisti a buche, radici emergenti e rattoppi vari. Solo un breve tratto di 130 metri è stato rifatto con nuovo asfalto, privato degli alberi produttori di insidie. Procedendo, si ritrovano però 60 dossi/buche/radici/rattoppi nei 300 metri che portano alla rotonda Slovenia, 50 nei 210 metri fino al semaforo di via Galilei che consente di raggiungere via Pacioli/Newton e 60 negli ultimi 290 metri”. Ovvio che questa ciclabile, quasi tutta da rifare urgentemente, prima che succeda il peggio, non più con l’ordinaria manutenzione, peraltro troppo a lungo saltuaria o deficitaria, richiede un intervento complessivo ed organico, tuttavia assente nel piano triennale dei lavori pubblici 2023-2025, in corso di scadenza rispetto al piano 2024-2026. Ho chiesto pertanto se e come l’Amministrazione intendesse rimediare al ritardo, interpellando al riguardo anche l’area Infrastrutture civili del Comune.

LA RISPOSTA

La risposta, pervenutami dal servizio Strade, è che, tra i lavori da avviare nel corso del 2024, è stata inserita, con un investimento di 280 mila euro, la “Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dissesti provocati da apparati radicali delle alberature lungo la pista ciclabile di Via Galilei a Ravenna”, rivolta a raggiungere questi obiettivi: “Incremento delle condizioni di sicurezza per la circolazione di pedoni e ciclisti; miglioramento delle prestazioni in termini di funzionalità operativa e di sicurezza della pista esistente, nel rispetto degli esistenti vincoli esistenti; riduzione dell’incidentalità”. L’ “Area di intervento”, indicata tramite foto satellitare, come richiesto dal Nuovo Codice Appalti, è compresa  “tra via Ravegnana e la rotonda Gran Bretagna, per una lunghezza di circa 1.320 metri.” Questa la sintetica descrizione tecnica dell’opera: “Rilevato che il danneggiamento della superficie ciclabile è prevalentemente causato dagli apparati radicali dei pioppi cipressini che costeggiano quasi tutta la pista ciclabile, nel progetto si è valutato di ridurre il più possibile l’interferenza tra le radici e la sovrastruttura stradale. La soluzione che sarà attuata consiste nel rialzare, dove possibile, la quota della pista ciclabile, eliminando il dislivello tra i cordoli ed il piano viabile. In tal modo si otterrà anche il beneficio di allontanare dalla piattaforma ciclabile le acque meteoriche, che saranno rese disponibili alle alberature anziché essere convogliate subito in fognatura”.”

Alvaro Ancisi

(capogruppo di Lista per Ravenna)