<<La cittadinanza non avrebbe saputo nulla della pioggia di nerofumo che il 17 novembre scorso è caduta su una vasta area urbanizzata del nord città comprese le Bassette, se non ne fosse stata informata dalla stampa attraverso un comunicato diffuso alle 9.43, con tanto di foto, da Gianluca Benzoni, consigliere territoriale di Lista per Ravenna. I dati seguenti si leggono nella risposta a due interrogazioni che Lista per Ravenna ha rivolto al sindaco il giorno stesso dell’accaduto e in quello successivo>> ricorda Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, continua il discorso con alcuni punti:

  1. ARPAE (Agenzia Regionale per l’Ambiente), che poi ha svolto gli accertamenti, lo aveva appreso alle 8.20 da personale del Consorzio di Bonifica, presente occasionalmente in zona, che aveva notato una pioggia nera.
  2. Il Comune l’ha imparato solo alle 13.30 da una telefonata di ARPAE.
  3. Lo stabilimento Orion Enginereed Carbon di via Baiona, da cui è fuoruscito il nero di carbonio, ne ha informato ARPAE con posta elettronica solo alle 13.55, ad evento concluso, dichiarando che la perdita si era verificata su una linea di produzione di questa sostanza, a causa di un passo d’uomo non perfettamente chiuso.
  4. Non sono stati informati la Protezione civile, né la centrale operativa della Polizia municipale, perché l’evento non è stato valutato come “emergenza esterna”.

<<Lista per Ravenna, non sicura che tutto sia andato per il meglio, ha richiesto copia degli atti citati nella risposta alle sue interrogazioni, trovando conferma alla proprie perplessità in quanto talune documentazioni richieste, prodotte il giorno stesso dell’evento, “sono coperte da segreto istruttorio” essendo “in corso una Comunicazione di notizia di reato da parte di ARPAE”: dunque un’indagine giudiziaria. Questi atti secretati sono:

  1. il verbale redatto alle 9.30 da ARPAE nel sopralluogo compiuto presso lo stabilimento Orion;
  2. la comunicazione fatta da Orion ad ARPAE alle 13.55;
  3. la segnalazione inviata alle 14.33 da ARPAE al servizio Ambiente del Comune con posta elettronica.

Tutto ciò lascia di conseguenza sospesa, in relazione ad eventuali ipotesi di reato, la conoscenza dell’effettivo andamento dei fatti. Tra l’altro, non sappiamo neanche con certezza a che ora (notte o giorno) la fuoruscita di nerofumo sia avvenuta, prima che alle 8.20 se ne accorgesse il personale del Consorzio di Bonifica casualmente presente in zona>> continua Ancisi.

<<Dagli atti ricevuti abbiamo avuto conferma, come da noi anticipato, che il 27 novembre stesso, alle ore 12.00, Romagna Acque è stata informata da RSI (Ravenna Servizi Industriali) “della presenza di polvere nera galleggiante sulla superficie dell’acqua nella canaletta ex ANIC”. Alle 13.00, Romagna Acque ha arrestato il prelievo di acqua da questa canaletta per non contaminare la filiera dell’acqua potabile. Dai successivi controlli “si è appurato che già alle ore 16.00 circa l’acqua contaminata era transitata oltre la presa di ingresso dell’acquedotto NIP1”, quello delle Bassette che serve le zone nord di Ravenna e del litorale. La riattivazione dell’impianto “al minimo funzionale” è avvenuta il giorno 29, “valutati i positivi riscontri di conformità delle analisi parziali in possesso al servizio”, preso atto “dell’avvenuto lavaggio e degli innumerevoli ricambi in termini di volume attuatisi nella canaletta”. Non cose da niente, dunque>> afferma il capogruppo di Lista per Ravenna.

<<La sorpresa negativa è stata invece la risposta alla nostra richiesta di “copia del Protocollo siglato il 19.9.2005 con le Pubbliche Autorità sulle Procedure di Emergenza nel comparto”. Ad esso si richiamano tuttora i moduli in uso nelle aziende del comparto di via Baiona facenti capo a Ravenna Servizi Industriali, da indirizzare ad ARPAE, Comune di Ravenna, AUSL, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto e Autorità Portuale per “Segnalazione di evento anomalo” (come, quanto meno, è stata la fuga di nerofumo in questione), mentre per “Emergenza estesa/esterna” la segnalazione va indirizzata anche a Prefettura, Questura, Protezione civile e Ravenna Soccorso. La risposta è stata che il protocollo “non è più attivo ma attualmente è in corso di redazione un piano di emergenza esterna che deve essere approvato dalla prefettura che tratterà però i rischi di incidenti rilevanti (non il nostro caso)”. Semplice anomalia interna o emergenza esterna, con tutti i rischi che gravano su questo comparto, sembra quasi incredibile. Ne chiederemo spiegazione al sindaco>> conclude Alvaro Ancisi.