“Un cittadino della provincia di Ravenna, recatosi presso una farmacia comunale per acquistare un farmaco cosiddetto “salvavita”, si è sentito rispondere che non era disponibile “in quanto, nonostante solleciti al fornitore, questo non li consegna”. Si trattava di una soluzione da inalare per bocca da parte di soggetti con asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva, che, svolgendo un’azione antinfiammatoria, riduce il gonfiore e l’irritazione nei polmoni” spiega Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.
“Il paziente deve sempre portare con sé un inalatore per trattare un peggioramento o un improvviso attacco di asma. Si può dunque comprendere come questo prodotto, salvo casi di forza maggiore non risolvibili altrimenti, debba essere sempre fruibile in farmacia, tanto più perdurando l’attuale devastante pandemia da covid” continua Ancisi.
“Recatomi presso la più vicina farmacia privata nella stessa località – scrive a Lista per Ravenna il paziente di cui sopra – ho constatato che avevano sei unità dello stesso farmaco, risolvendo quindi il problema. Mi hanno anche detto che si forniscono da magazzini, che ha loro volta si forniscono dai produttori. Comunque credo che i livelli minimi di giacenza dei magazzini, che fanno scattare automaticamente l’ordine di acquisto, debbano essere funzionanti e controllati da ogni farmacia riguardo soprattutto ai medicinali salvavita, nelle farmacie pubbliche non meno che in quelle private”.
“Convenendo con tali osservazioni, interrogo il sindaco, quale anche presidente della Provincia di Ravenna, chiedendogli se intende verificare presso uno o più degli enti o società partecipate da Comuni del territorio provinciale che gestiscono farmacie comunali, quanto segue:
- come sono organizzati, nelle farmacie di loro proprietà, i rifornimenti dei medicinali salvavita affinché siano sempre disponibili alle richieste di acquisto dei clienti;
- se intendono comunque disporre in tal senso” conclude Alvaro Ancisi.