Il calendario dell’avvento degli abbracci. L’idea è stata realizzata dalla classe 1ªA della Scuola Primaria “Garibaldi” di Lugo: si chiama “Calendario degli Abbracci” e prevede che ogni giorno un bambino apra una finestrella della grande casa di Babbo di Natale. Dietro ad ogni finestrella i bambini troveranno non un dono per loro, ma un dono che loro stessi dovranno offrire agli altri. E non un dono qualsiasi, ma un abbraccio.
“Perché l’abbraccio è a taglia unica e quindi va bene per tutti, è il posto perfetto in cui abitare, in cui niente ti turba, niente ti ferisce, niente può colpirti, un posto speciale, un posto unico, dove puoi fare di tutto, sorridere o piangere, rinascere o lasciarti cadere” spiega il maestro Davide Solaroli, ideatore del progetto. “Come dice Alessandro D’Avenia, forse la scienza non è ancora in grado di provarlo, ma gli abbracci allungano la vita. Perciò, per questo Natale io e i miei alunni vogliamo regalare un po’ di vita alle persone, non importa se le conosciamo o meno”.

Nella finestrella aperta ieri, 1 dicembre, vi era scritto: “Regala 1 abbraccio da 1 secondo”. Perciò, la bambina che l’ha aperta ha avuto il compito di abbracciare fuori da scuola una persona per un secondo, poi al termine dell’abbraccio ha dovuto pronunciare la “parola magica” inventata per divulgare l’obiettivo del progetto: “Passalabbraccio”.
A quel punto, chi ha ricevuto l’abbraccio, è stato chiamato ad abbracciare un’altra persona per un secondo pronunciando a sua volta la parola magica “Passalabbraccio” e così via, allo scopo di creare ogni giorno, fino a Natale, una lunghissima catena di abbracci.

Oggi, 2 dicembre, un altro alunno della classe ha il compito di abbracciare una persona per 2 secondi, mentre domani, 3 dicembre, l’abbraccio dovrà durare 3 secondi e ovviamente terminare sempre con il solito “Passalabbraccio”.

Più ci si avvicinerà al Natale e più la durata dell’abbraccio aumenterà e il 25 dicembre arriverà quindi a durare ben 25 secondi: “Uno di quegli abbracci in cui arrivi a sentire il cuore della persona che abbracci e che quando smetterà di stringerti continuerai a sentirlo. Ieri mattina, prima dell’uscita da Scuola, anche solo il pensiero che in questi giorni potrebbero essere tante le persone che si abbracceranno grazie alla nostra iniziativa e che impareranno a dire “Passalabbraccio” ci ha fatto impazzire di gioia e abbiamo cominciato a saltare tutti insieme al centro della nostra aula”.