Il capogruppo di Forza Italia, Alberto Ancarani, ha presentato una dettagliata interrogazione in Consiglio comunale per fare luce sull’applicazione dei cosiddetti “Progetti di Vita” per le persone con disabilità, previsti dalla normativa nazionale e riconosciuti come strumenti fondamentali per garantire inclusione, autonomia e pieno esercizio dei diritti.

Ancarani ricorda che la Legge 328/2000, insieme alla Legge 104/1992 e alla successiva normativa sul “Durante e Dopo di Noi” (Legge 112/2016), stabilisce con chiarezza che ogni persona con disabilità fisica, psichica o sensoriale ha diritto a un progetto individuale personalizzato, elaborato congiuntamente da Comune, ASL e famiglia. Tale progetto deve integrare interventi sanitari, socio-sanitari, educativi, assistenziali e di inclusione sociale, superando l’approccio frammentato basato sui singoli servizi.

Il consigliere sottolinea inoltre come il “Progetto di Vita” sia oggi identificato a livello nazionale come un diritto soggettivo pienamente esigibile, punto di riferimento per garantire la vita indipendente, l’inclusione nella comunità e la qualità della vita delle persone con disabilità, in linea con l’articolo 19 della Convenzione ONU.

Particolare attenzione viene posta alla fascia d’età 18–65 anni, nella quale una persona con disabilità entra nell’età adulta mentre la famiglia può trovarsi ad affrontare nuove difficoltà legate all’età o alla gestione quotidiana.

Le richieste del consigliere

Con la sua interrogazione, Ancarani chiede alla Giunta:

  • se il Comune di Ravenna abbia pienamente recepito e applicato le disposizioni della Legge 328/2000;

  • quale metodo e quale approccio utilizzi l’assessorato competente rispetto ai “Progetti di Vita”;

  • quante famiglie si siano rivolte agli uffici per attivare un progetto;

  • quanti progetti individuali siano attualmente attivi;

  • quali caratteristiche abbiano;

  • quali strumenti vengano utilizzati per la valutazione multidimensionale (SIS, ICF e altri strumenti riconosciuti a livello internazionale);

  • quali sostegni concreti possano essere inseriti nei piani individuali;

  • come vengano definiti gli obiettivi personalizzati e come si svolga il monitoraggio nel tempo;

  • con quali criteri venga stabilito il budget personalizzato;

  • come venga individuato il responsabile del Progetto di Vita;

  • quale valutazione dia l’amministrazione dell’efficacia dei sostegni erogati.

Secondo Ancarani, trasparenza e chiarezza su questi aspetti sono indispensabili per garantire pienamente i diritti delle persone con disabilità e offrire alle famiglie strumenti adeguati per affrontare il futuro.