“Ho letto con grande interesse su Il Resto del Carlino a firma dell’on. Giorgio Lamalfa un articolo riguardante il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza  PNRR in cui l’esponente del Partito Repubblicano Italiano noto per le sue conoscenze economiche, evidenziava come alcuni progetti non fossero pienamente aderenti allo spirito dei finanziamenti europei. E, nello specifico, citava gli esempi dei Firenze  e Venezia i cui progetti finalizzati a realizzare nuovi stadi hanno ottenuto non poche riserve da parte dell’Unione Europea, ma allo stesso tempo si prestano anche ad essere classificati come interventi fuori dai Finanziamenti PNRR. Il noto docente universitario “figlio d’arte”, in altre parole sostiene che gli stadi sportivi siano di competenza dei Comuni e se servono i comuni stessi debbano far fronte agli alla costruzione o ricostruzione con risorse proprie. Ovviamente il dibattito su tali argomentazioni è molto articolato e con pareri eterogenei in cui spesso prevale su tutto l’esigenza di nuova linfa per questi enti locali, ma l’articolo serve ad introdurre una considerazione.

Portando il tema sul livello locale, ho seguito e in parte condiviso scelte dell’ amministrazione soprattutto per la realizzazione di scuole promesse ai cittadini da molto tempo, ma sul filone di queste scelte gli enti locali, ancora una volta, hanno trascurato una grossa criticità legata alla viabilità e ai collegamenti della nostra città.  L’occasione sarebbe stata favorevole per puntare sul miglioramento del cronico isolamento cittadino attraverso alcune scelte viarie e ferroviarie assolutamente indispensabili per una moderna città  d’arte, turistica e universitaria. Ravenna è destinata ad essere una città priva di collegamenti moderni e razionali, soprattutto in momenti come questi in cui si tenta di scoraggiare l’uso dell’auto nelle città. Ma il trasporto alternativo non funziona e non è adeguato alla richiesta,  da Start Romagna a RFI e Ferrovie dello Stato, e quindi , come estrema ratio, si ricorre alla rete stradale la quale si  presenta anch’essa con i limiti che sono sotto gli occhi di tutti.

Il PNRR, dunque, poteva rappresentare una buona occasione per migliorare questo aspetto non di poco conto!”