«Un pomeriggio di incontro con cittadine e cittadini a un anno dall’alluvione, spettacoli e Azioni teatrali per ritrovare il piacere di vivere gli spazi aperti e rinforzare il bisogno di socialità e condivisione»: Alberto Grilli, direttore del Teatro Due Mondi, presenta il progetto Un anno è passato, che avrà luogo nel centro storico di Faenza sabato 4 maggio a partire dalle ore 17.

Il primo appuntamento è con l’attrice e danzatrice Ana Patricia Marioli di STUDIO 7 Theater (Germania), che al Parco Torricelli in Corso Garibaldi alle ore 17 presenterà lo spettacolo per tutte le età Crianças – Figli della strada: «Il mio lavoro vuole trattare in modo poetico la fame, la povertà, la catastrofe climatica, la fuga e il fascismo» spiega l’artista «Un bambino vive per strada con la sua bambola. Il suo mondo interiore è pieno di musica. Ha fame. Gioca e balla. Si nutre di ciò che gli viene gettato addosso e inciampa nel sogno grottesco di un nuovo mondo più bello. In ogni assurdo fallimento, il bambino trova un nuovo inizio». Crianças – Figli della strada sarà presentato in occasione della riapertura al pubblico del Parco Torricelli e come prologo dell’edizione 2024 del progetto Ci vediamo al parco a cura del Teatro Due Mondi.

Alle ore 18.15 il Teatro Due Mondi e il Laboratorio Senza Confini saranno impegnati in un Corteo d’acqua, da Piazza Torricelli a Piazza del Popolo dove, alle ore 18.45, è in programma Azione sopra e sotto l’acqua: «Quando abbiamo ricominciato il lavoro coi partecipanti di Senza Confini, la richiesta che è venuta da loro è stata chiara: il lavoro quest’anno non può prescindere dall’alluvione» raccontano gli artisti «L’acqua è sempre stata presente nel nostro gruppo. L’acqua che è il simbolo della vita, che disseta, irriga, nutre… ma anche l’acqua che separa due continenti e segna la differenza tra ricchezza e povertà. L’acqua che è l’ostacolo da superare per guadagnarsi una nuova prospettiva di vita. L’acqua che diventa onda e che uccide. Ed ora, l’acqua che sommerge il quotidiano, che ti raggiunge dove sei, che deborda – troppa – da ciò che sempre la contiene e comanda. L’acqua che devasta, che distrugge. Con le persone del Laboratorio Senza Confini ancora una volta abbiamo lavorato verso ciò che secondo noi deve fare il teatro, al di là del dolore o dell’euforia: penetrare nel nostro privato a scombinare le nostre certezze».

Ingresso libero e gratuito a tutti gli appuntamenti.