Sono state state 2.401 e hanno coinvolto 2.732 operatori le aggressioni nei confronti dei sanitari in Emilia-Romagna nel 2023: 2.112 nel settore pubblico, di cui 1.997 in ospedale.

E’ quanto emerge dai dati raccolti dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie presentati nel corso dell’incontro ‘La prevenzione delle aggressioni agli operatori sanitari in Emilia-Romagna” organizzato dalla Regione in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari” Le tipologie di aggressione più frequenti sono quelle verbali (83,2%), seguite da quelle fisiche (32,7%) e da quelle contro la proprietà (11,3%).

Per quanto riguarda il settore pubblico gli operatori coinvolti sono 2.393, il 3,4% del totale dei dipendenti del servizio sanitario regionale. Le qualifiche professionali più frequentemente colpite sono gli infermieri (59,7%), i medici (11,2%) e gli operatori socio-sanitari (10,3%). Per quanto riguarda l’identità degli aggressori, invece, nella grande maggioranza sono gli stessi utenti o pazienti (79%), mentre nei restanti casi si tratta di parenti, caregiver, conoscenti o estranei. I luoghi in cui gli episodi si sono manifestati maggiormente sono le aree di degenza (27,2%), i Pronto Soccorso (26,1%), i reparti psichiatrici (12,6%), e gli ambulatori (9,7%). “Gli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari sono vergognosi e ingiustificabili, e non ammettono alcuna tolleranza – osserva l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini – È inammissibile, infatti, che professionisti che dovrebbero essere solo ringraziati, siano oggetto di aggressione. La Regione – aggiunge – da tempo monitora il fenomeno e, insieme alle Aziende sanitarie e ospedaliere, è impegnata a prevenirlo e contrastarlo con tutti gli strumenti a disposizione, dalla vigilanza alla formazione del personale, alla sensibilizzazione dei cittadini, nell’ambito delle proprie competenze e in raccordo al prezioso lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine”, conclude Donini. (Ansa)