“È stata depositata oggi la petizione con la quale 672 cittadini chiedono al sindaco di Ravenna De Pascale di attivarsi nei modi e nelle sedi opportune affinché si rimedi al “pasticcio” degli errori contenuti nel progetto del rigassificatore e del nulla-osta rilasciato dal MISE. Quest’ultimo è subordinato alla condizione che tutte le opere siano realizzate in conformità al contenuto di un documento stando al quale sarebbe impossibile il superamento del collaudo delle tubazioni (procedura non a norma e, comunque, non superabile in quanto  trascura la dilatazione termica dei materiali) nonché pericoloso l’esercizio (immissione di aria nel flusso del metano rendendo la miscela esplosiva e temperatura di immissione del metano nel gasdotto troppo bassa per le tubazioni).
Gli errori, rilevati e segnalati dall’ing. Merendi fin da agosto 2022, sono stati oggetto di una decina di osservazioni e comunicazioni ma Snam, pur ammettendoli, inspiegabilmente non ha corretto i documenti e né il sindaco De Pascale né il commissario straordinario Bonaccini, interpellati personalmente, si sono mai attivati affinché si rimediasse. “Confidiamo che la petizione a livello comunale e l’interrogazione presentata dal consigliere Mastacchi a livello regionale”, dicono gli organizzatori, “possano finalmente chiarire una situazione che sta diventando grottesca.”
E questo senza entrare nel merito dell’esenzione dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) in nome di una “emergenza” che durerebbe ben 25 anni (!), del cloro sversato in mare che, pur se nel rispetto dei limiti di legge, per gli esperti sarebbe dannosissimo per l’ecosistema, della contraddizione tra la sbandierata svolta verso le energie rinnovabili da una parte e l’incentivo all’uso delle fonti fossili dall’altra e di altri temi che non sono pertinenti con la richiesta avanzata: “Si tratta di garantire legalità, imparzialità e sicurezza, aspetti che, riteniamo, dovrebbero raccogliere il consenso trasversale di tutti i consiglieri. Pensiamo anche che sia un’occasione, forse l’ultima, per chi sostiene che avrebbe voluto opporsi ma che le  decisioni non erano di competenza del Comune.”

ing. Riccardo Merendi – Ravenna (primo firmatario)