Intervenire e rafforzare i servizi della Casa della Salute di San Pietro in Vincoli (Ravenna) sempre più depotenziata e “spesso protagonista di disservizi che ricadono alla fine sui pazienti”.

È, in sintesi, la richiesta di Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica, che in un’interpellanza vuole sapere dalla Regione “quali servizi attualmente è in grado di offrire la Casa della Salute di San Pietro in Vincoli e quali sono le prospettive per garantire quell’integrazione multi-professionale decantata al momento dell’apertura, quando i pazienti potevano ancora contare su cinque medici di base, un ambulatorio infermieristico di osservazione e terapia, la gestione integrata con il Medico di Medicina Generale della patologia cronica per pazienti affetti da Diabete Mellito tipo 2, la gestione dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, Bpco, e ipertensione; inoltre, erano presenti ambulatori del pediatra di libera scelta, il punto prelievi, il servizio infermieristico domiciliare, la neuropsichiatria infantile e il servizio/sportello sociale”. Il consigliere, infine, chiede “quali iniziative l’Ausl Romagna intende adottare per garantire ai pazienti ravennati residenti a San Pietro in Vincoli e nelle località di Ville Unite una soluzione stabile, efficiente e duratura in ordine ai medici ospitati dalla Casa della Salute di San Pietro in Vincoli”.

Secondo Marco Mastacchi è evidente che i “disservizi siano figli dell’assenza di una pianificazione del servizio in grado di garantire la continuità nell’assistenza di base e non può essere imputabile a eventi imponderabili, ma solo ed esclusivamente a incapacità organizzative dell’Ausl”. Il consigliere, poi, sottolinea che cambiare quattro medici di base alla Casa della salute in un anno “appare più che paradossale soprattutto in una regione come l’Emilia-Romagna” che si vanta sempre “di essere un modello per il resto delle regioni italiane”.