“In cambio del rigassificatore Punta Marina si ritrova con una nuova lottizzazione. Questo, molto sinteticamente, è quanto si ricava dalla storia che riportiamo di seguito punto per punto.

Il 19 settembre la Giunta comunale a guida Michele de Pascale ha approvato il nuovo sistema viario da realizzarsi nell’ambito del PUA, in attuazione del 2° POC, relativo al comparto CoS13 Punta Marina Terme Ricettivo Viabilità (Delibera 408/2023). L’11 settembre lo stesso Michele de Pascale, questa volta con il cappello di Presidente della Provincia, aveva già espresso il parere favorevole dell’Ente di Piazza dei Caduti sul progetto della nuova lottizzazione di Punta Marina Terme (atto 99/2023 Piano Urbanistico Attuativo Generale e primo stralcio attuativo ambito CoS13 Punta Marina Terme). Il primo stralcio, per il quale la Provincia ha anche approvato la Valsat, comprende la realizzazione di gran parte dei lotti residenziali e non, cui seguirà il secondo stralcio. L’area interessata dall’intervento è molto grande: 330mila metri quadri ed è divisa in due sub-comparti, in ciascuno dei quali sono insediabili circa 9mila metri quadri destinati a residenziale, ricettivo e, in quote minoritarie, terziario e commerciale. Non mancherà l’imprescindibile nuovo supermercato…

Vale la pena ricordare che, come riporta anche la stampa, «per permettere il suo insediamento lo scorso anno è stato modificato il progetto del rigassificatore: la centrale a terra dell’impianto doveva sorgere proprio nei pressi del nuovo villaggio ma, come chiesto dal Comune e dalla stessa azienda costruttrice, è stato spostato a circa un chilometro di distanza, nei pressi di via dell’Idrovora. È stata la modifica più rilevante al progetto del terminal ravennate». In pratica è stato accordato da SNAM proprio quanto suggerito nell’osservazione (osservazione n.2 PG.2022.0758440 del 23/08/2022) presentata al Commissario Bonaccini dal soggetto proponente il PUA passato in questi giorni al vaglio di Comune e Provincia. Nell’osservazione era stato evidenziato il consistente impatto rappresentato dalla centrale a terra: «Questa opera connessa determina un significativo consumo di suolo, pari a circa 16.300 mq, rendendo totalmente impermeabile un’area rettangolare di 92 metri x 177 metri. La localizzazione è in zona agricola ad uso seminativo, classificata dal RUE “Ambito agricolo di valorizzazione turistico paesaggistica (Aavtp)” ed è praticamente adiacente ai confini del Parco Regionale del Delta del Po. Dalla planimetria allegata risulta che l’edificio principale è alto 10 metri e ha dimensioni 35 m x 55 m circa, altri edifici sono alti 7 metri ed è presente un camino di scarico alto circa 11 m. Relativamente a questo impianto non sono stati valutati gli impatti ambientali e socio-sanitari connessi». Nell’immagine è rappresentato in colore giallo l’inserimento della centrale a terra nella posizione originale rispetto alla nuova lottizzazione.

Da parte sua il Servizio Progettazione e Gestione Urbanistica del Comune di Ravenna aveva espresso un parere condizionato già il 5 agosto 2022 in cui si chiedeva al Commissario Bonaccini di «evitare di compromettere la visuale degli edifici residenziali sia esistenti che di quelli saranno realizzati all’interno dello sviluppo urbanistico PUA CoS13 (inserito nella strumentazione urbanistica comunale e attualmente in corso di istruttoria) con il rischio di dover riconoscere rilevanti indennità ai soggetti attuatori di tale iniziativa o addirittura di comprometterne la sostenibilità economico finanziaria causa perdita di valore degli stessi edifici». Comprensibilmente questo spostamento, se ha salvaguardato l’interesse del lottizzatore, è stato considerato un danno da chi si è ritrovato a doverci convivere. Come è stato puntualmente rilevato in altra osservazione inviata al Commissario Bonaccini da un residente proprio alla luce dello spostamento (osservazione n.23 PG.2022.0215027 del 14/10/2022): «verrà collocata una centrale a terra a 700m dalla nuova zona residenziale del paese e 600 dalla periferia di Punta Marina quindi l’amministratore delegato della Snam si sbaglia quando dice che il nuovo progetto è stato spostato in una zona non abitata, in via dell’Idrovora e via dei Passeri ci sono molte case quindi la centrale è stata spostata proprio al centro del paese, ritengo che chi vuole tutto questo non ha nessuna pietà verso Punta Marina e i suoi abitanti».

Come noto il Comune ha dato retta al lottizzatore piuttosto che ai residenti e il 18 ottobre 2022, con deliberazione n.127/2022, approvata da tutti i consiglieri senza alcun voto contrario, il Consiglio Comunale ha modificato la parte a terra del progetto del rigassificatore, esprimendo al contempo parere favorevole alla realizzazione del progetto nel suo complesso così modificato. L’ing. Riccardo Merendi ha avuto modo di sottolineare il contrasto tra questa deliberazione, che subordina il parere favorevole del Comune allo spostamento della centrale a terra di SNAM, e il nulla osta definitivo alla costruzione rilasciato dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy) il 7 ottobre 2022 (e trasmesso dalla Presidenza del Consiglio al Commissario il 20 ottobre 2022 nell’ambito del rilascio del Parere Unico Statale) che invece è condizionato al rigoroso rispetto della localizzazione originaria della centrale. Ha scritto: «Per farla breve, due progetti entrambi approvati ma che si escludono a vicenda! Per chiarire la situazione è stata inviata una richiesta a un ufficio del Comune che, dopo un paio di mesi, ha risposto che il Comune è tenuto a vigilare che le opere siano conformi a quanto dallo stesso approvato e che se si ritiene che ci sia una mancata ottemperanza rispetto a prescrizioni contenute nel nulla osta dell’allora MISE, o comunque una qualche incongruenza procedimentale, la richiesta debba essere indirizzata all’Ufficio Ministeriale coinvolto e al Commissario Straordinario. Quindi, a quanto pare, non avrebbe alcuna rilevanza l’approvazione da parte del Comune di un progetto in palese contrasto alla condizione posta da un Ministero per il rilascio del proprio nulla osta. E non spetterebbe al Comune verificare quanto segnalato e riguardante il suo operato: che il cittadino si arrangi! Richiesta di chiarimenti è stata inviata a Ministero, Regione, Commissario Straordinario, Procura delle Re-pubblica, Corte dei Conti e Autorità Anticorruzione».

Come Ravenna in Comune prendiamo atto ma non riusciamo a stupircene. L’interesse di de Pascale, come Sindaco e come Presidente della Provincia non è certo quello di preoccuparsi di possibili mancanze nella procedura commissariale che, a tempo di record, grazie al salto di passaggi fondamentali, ha autorizzato un impianto a grave rischio di incidente industriale a poche miglia delle spiagge turistiche di Ravenna. Eppure si è beccato pure un premio per la velocità raggiunta (e non ha mai risposto alla ns. domanda su chi abbia pagato il viaggio per ritirarlo). Come ricordato dalla stampa è stato mosso un solo rilievo di una certa importanza a un progetto che pure assomma la lunga serie di errori puntualmente registrati dal prezioso lavoro dell’ing. Riccardo Merendi. E se il focus su quel solo aspetto è comprensibile da parte del lottizzatore, non lo è da parte di chi si è presentato alle elezioni per rappresentare tutta la collettività ravennate. Eppure le carte parlano da sole: la sola modifica di rilievo avanzata dagli uffici comunali e fatta deliberare dal Consiglio Comunale ha avuto a riferimento la richiesta di «spostare l’impianto “PDE-Wobbe” (rif. Tavola MI-I-A-35270) verso Sud e di collocarlo in prossimità del canale e dell’impianto del Consorzio di Bonifica della Romagna a cui si accede da via dell’Idrovora». Il motivo principale? Non arrecare «perdita di valore degli edifici» di prevista realizzazione. A chi? «Ai soggetti attuatori di tale iniziativa», la «sostenibilità economico finanziaria» della quale, agli occhi dell’Amministrazione, conta evidentemente molto di più di qualsivoglia interesse o preoccupazione possa essere avanzato dalla comunità ravennate.