“Oggi, sabato 18 novembre, viene inaugurata in pompa magna dalla Giunta Comunale la “tradizionale” pista ghiacciata in Piazza Kennedy. Non conosciamo i dati di consumo specifici per questa struttura di 600 mq più scivolo ma si può assumere che stia nell’intervallo tra 1 e 3 kWh/m2/giorno. Ovviamente il consumo è enormemente influenzato dai fattori climatici e ambientali. In questi giorni le temperature massime giornaliere oscillano attorno ai 17 gradi (cioè abbondantemente sopra le medi stagionali) ed è lecito ipotizzare che concorrano a mantenere ai livelli massimi la voce di consumo.

Lo scorso anno l’Amministrazione rispose picche alla garbata lettera di una scolaresca che chiedeva coerenza rispetto al più volte annunciato (e mai praticato) cambio di passo da parte del Sindaco per contrastare l’emergenza climatica. I ragazzi avevano scritto che «i consumi giornalieri di una pista di 600 metri quadrati sono l’equivalente del consumo giornaliero di 70 famiglie, un dato notevole rispetto alle correnti circostanze storiche ed economiche, in cui l’energia elettrica è un bene più che mai prezioso e costoso». Aggiungendo che «Una pista di pattinaggio all’aperto di medie dimensioni (200 mq2) consuma, durante il periodo invernale, qualcosa come 19.000 litri d’acqua ed immette nell’atmosfera 5,5 tonnellate di CO2». Avevano anche avanzato una proposta: «Tentiamo, in quanto nuove generazioni, di attivarci prima di tutti contro un ulteriore deterioramento delle condizioni climatiche e difendere così il futuro del pianeta; proponiamo una soluzione al caso della pista di ghiaccio: la realizzazione di una pista per il pattinaggio a rotelle e skateboard, accessibile a tutti. Sarebbe uno spazio che i giovani dimostrano di meritare e un’occasione di divertirsi, rimanendo tra le persone, senza gravare sull’ambiente, poiché risulterebbe molto meno impattante e concorde al periodo di crisi climatica che stiamo vivendo». La risposta, immemore delle promesse al tempo della dichiarazione di emergenza climatica promossa dal Sindaco, fu dell’Assessore Costantini: «Transizione energetica sì, ma senza affossare le imprese che lavorano in questo campo. Non dobbiamo ragionare per simboli, sarebbe facile dire “quest’anno la pista non si fa”, senza calcolare le ripercussioni economiche e la mancanza di un’attrazione importante per la socialità. La transizione energetica non è una partita facile».

Effettivamente per la Giunta de Pascale “mandar giù” il boccone della indispensabilità di una transizione energetica per far fronte alla pesantissima crisi climatica in atto “non è una partita facile”. Diciamo pure che sono facili al cortocircuito mentale. Così lo scorso anno, ad esempio, scelsero di mantenere la pista e tagliare “in cambio” tutte le luci pubbliche… Ci vollero proteste e manifestazioni per far rinsavire de Pascale e riaccendere l’illuminazione. Quest’anno, in concomitanza con l’inaugurazione dell’irrinunciabile pista, un de Pascale tutto contento ha celebrato l’avanzamento dei lavori del rigassificatore. Cioè di un’opera da un miliardo di euro pensata per continuare ad aumentare il consumo di metano almeno sino al 2050, quando invece già dal 2030 il rispetto degli impegni europei impone una diminuzione del 55% dei gas serra. E, tanto per continuare sull’onda del cortocircuito mentale, il PAESC (il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima del Comune di Ravenna) ha previsto che Ravenna faccia anche meglio: un bel taglio (non una compensazione) del 60% alla stessa data!

Pochi giorni fa abbiamo scritto: «Per il bene della collettività come Ravenna in Comune suggeriamo il ricorso urgente di tutta la Giunta ai servizi di qualche professionista del ramo, “uno strizzacervelli”. E che sia uno bravo, come si suol dire…». Crediamo che effettivamente la pista ghiacciata sia un simbolo. Un piccolo simbolo, del valore di 20mila euro di contributi pubblici erogati dal Comune, che però dice tanto su come questa Giunta pensi di affrontare la transizione energetica e la crisi climatica. Chiudendo gli occhi e tappandosi le orecchie.”