foto di repertorio

Non si può morire sul lavoro a qualunque età e in qualunque contesto. Invece precipita nel cantiere e muore un lavoratore di 52 anni a Ravenna; registriamo 95 morti sul lavoro da inizio anno, dopo i 1221 morti e i 555.236 infortuni del 2021, Non si può morire sul lavoro, come accaduto al giovane Lorenzo Parelli, mentre si sta frequentando una scuola per impararlo.

“La dignità. La dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita”.
Dal discorso di insediamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Palazzo Montecitorio, 3 febbraio 2022.

Dietro ogni numero c’è un nome, sempre. Le statistiche sugli incidenti sul lavoro raccontano dati e percentuali, dietro ci sono storie. Famiglie, amici, città, luoghi. Per dare dignità a donne e uomini, Ravenna Coraggiosa si batte per un lavoro con più forza per contare.

Negli ultimi trent’anni il lavoro ha perso ruolo e potere. Le retribuzioni sono cresciute meno della produttività. La quota dei redditi da lavoro sul reddito totale è diminuita progressivamente. Le retribuzioni delle donne e dei giovani restano più basse, a parità di lavoro. È cresciuta in modo esponenziale la polarizzazione fra i lavori, in termini di qualità, remunerazione e stabilità, colpendo in modo particolare i giovani. Per vaste fasce deboli (giovani, lavoratori e lavoratrici espulsi dal processo produttivo, migranti) remunerazione, condizioni orarie e garanzie sono al di sotto di una soglia di dignità. Nel complesso, siamo di fronte a uno scenario di estrema gravità, che incide drammaticamente sulla sicurezza.

Un lavoro con più forza per contare significa dare attuazione al Patto per il Lavoro  e il Clima promosso dalla Regione Emilia-Romagna – già sottoscritto da enti locali, sindacati, imprese, scuola, atenei, associazioni ambientaliste, Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche – per  utilizzare le risorse nel rispetto dei contratti collettivi, delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rafforzando la qualità del lavoro e assicurando la gestione dei livelli occupazionali in maniera condivisa.

Un lavoro con più forza per contare significa mettere salute e sicurezza sul lavoro al centro delle priorità istituzionali e sociali.

Un lavoro con più forza per contare dà dignità alle persone, è ciò che trasforma la creatività dell’ingegno in progresso per il Paese, è ciò che libera la persona dal bisogno e che consente ad ognuno di noi di realizzarsi. Dobbiamo allora mirare ad un modello di sviluppo sostenibile che rispetti in pieno l’ambiente, la sicurezza di chi lavora e la dignità di tutti, a partire dalle donne e dai più deboli.

Un lavoro con più forza per contare perché a Ravenna la sicurezza sul lavoro ha un valore particolare. Ravenna è la città della tragedia della Mecnavi, è la città che ha detto solennemente “Mai più”.  Non dimentichiamolo.

Ravenna Coraggiosa chiede – oltre alla puntuale applicazione ovunque delle normative nazionali sulla sicurezza – di ampliare e rafforzare le esperienze dei protocolli per la sicurezza nel settore del Porto e delle costruzioni: che peraltro vanno attuati, monitorati e costantemente migliorati sulla base dell’esperienza.