“Sull’ipotesi di ospitare sulle nostre coste un secondo rigassificatore, dopo quello di Ravenna, la Regione continua a nascondere la testa sotto la sabbia. Ieri, ad una mia precisa richiesta di chiarezza durante la discussione della sessione di bilancio, la Giunta è rimasta incredibilmente silente. Un silenzio a dir poco assordante che non può essere accettabile. Per questo presenterò un’interrogazione, una risoluzione e un’interpellanza per chiedere alla Regione di esprimere totale contrarietà rispetto alla possibilità che il rigassificatore attualmente ospitato a Piombino sia trasferito nelle acque antistanti Ravenna o, comunque, sul litorale emiliano-romagnolo”.

È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’ipotesi secondo la quale nel 2025 (ovvero quando scadrà l’accordo tra il Governo e la Regione Toscana) il rigassificatore posizionato a largo di Piombino possa essere ospitato a Ravenna, andandosi così a sommare a quello già previsto.

Si tratta di uno scenario che abbiamo il dovere di evitare con tutte le nostre forze perché va nella direzione diametralmente opposta a quella di realizzare un’autentica transizione ecologica ed energetica – spiega Silvia Piccinini – Già aver dato l’ok alla presenza per 20 anni a largo delle nostre coste del primo rigassificatore significa rassegnarsi all’idea di un’infrastruttura strutturale e non certo di transizione. Pensare adesso di farsi carico anche di quello che verrà dismesso da Piombino è assolutamente surreale. A questo si aggiunge il nefasto l’accordo raggiunto tra Snam ed Eni per la realizzazione del progetto di cattura e stoccaggio di gas (CCs) andando ad investire su una tecnologia nata già vecchia. In questo modo, con l’assenso della politica regionale e locale, si sta condannando il territorio ravennate all’arretratezza energetica, altro che transizione ecologica” conclude Silvia Piccinini.