“Condivido le riflessioni del presidente del Roca, Franco Nanni che rappresentano un sentire largamente diffuso nella comunità ravennate. Non si capisce l’atteggiamento quantomeno evasivo del Governo su un tema di grande rilevanza per il futuro del Paese, che non può essere lasciato ad impostazioni ideologiche che rischiano di sacrificare il bene sull’altare di un meglio tutto da definire e dimostrare, anche in termini positive ricadute ambientali” Eugenio Fusignani, segretario provinciale del PRI e vicesindaco di Ravenna analizza così l’attuale situazione del settore Oil&Gas.

“Come repubblicani abbiamo proposto in consiglio comunale di tornare in piazza a Ravenna per difendere il comparto, come avvenne il 16 marzo 2019 con una grande manifestazione nazionale che ebbe successo.

Da allora, pur riconoscendo l’impegno del Sindaco e di altri autorevoli esponenti istituzionali del PD romagnolo, si continua a registrare la contrarietà del Governo alla produzione di gas che garantirebbe la corretta transizione verso l’inevitabile sviluppo della produzione energetica da fonti rinnovabili.

Fino al paradosso di vedere l’Europa sostenere la produzione di gas mentre l’Italia continua ad opporsi con posizioni di contrarietà ideologiche che soffocano un importante settore, mortificano un know how di rilievo mondiale, penalizzano un fattore di crescita e sviluppo e sopprimono migliaia di posti di lavoro.

La battaglia per difendere un settore strategico è una battagli che come ravennati dobbiamo combattere tutti insieme.

Perché non si tratta di difendere solo posizioni economiche e produttive consolidate ma rappresenta un obiettivo da perseguire per difendere il futuro del Paese in una visione sempre più green dello sviluppo economico, produttivo e occupazionale.

Obbiettivo che il Governo dovrebbe condividere e guidare, a partire dalla revisione del blocco di due anni della ricerca di idrocarburi e di fonti energetiche in Adriatico che ha portato ENI a minacciare di sospendere ulteriormente manutenzioni e impegni economici assunti con il Comune e di nuove attività non si parla più da mesi”.