Durante il consiglio comunale dedicato all’alluvione, alcuni consiglieri di centrodestra, quando hanno preso parola, oltre a criticare la gestione dei corsi d’acqua da parte delle amministrazioni del centrosinistra, hanno attaccato anche le realtà ambientaliste additandole come co-responsabili della situazione attuale degli alvei fluviali, ritenuti ricchi di vegetazione. Secondo i consiglieri, proprio questa presenza eccessiva può essere considerata una concausa dell’alluvione.

Ai consiglieri risponde oggi Faenza Eco-Logica, facendo notare come in realtà nessun attivista non sia mai riuscito a fermare niente, come tra l’altro dimostra l’ultimo caso delle villette alla Ghilana.
“Faenza eco-logica non ha MAI ostacolato o bloccato nessun lavoro al fiume e nessun ambientalista ci risulta averlo fatto.
Nel 2017 hanno tagliato tutti gli alberi, raso a zero e noi (come singoli attivisti) siamo stati a guardare facendo solo notare (lo scrisse molto bene Legambiente) che appaltare la pulizia a cooperative private che poi guadagnano sulla biomassa non era la strategia giusta, si devastava in modo sproporzionato la biodiversità senza un taglio attento e mirato alla criticità. Ma NESSUNO di noi ha bloccato un bel niente.
Poi a ottobre 2022 hanno sbaraccato gli orti abusivi lungo il fiume e ugualmente non abbiamo bloccato un bel niente, semplicemente abbiamo fatto notare, così come ha fatto la Piccola Oasi “Lilly e i Vagabondi” che si potevano togliere rifiuti e plastica prima di farci passare le ruspe, che così interravano la plastica che finiva nel fiume.
Ma NESSUNO di noi ha bloccato un bel niente.
Non riusciamo a bloccare nessun lavoro, nemmeno quello delle costruzioni di ville vicino al fiume, neppure l’abbattimento di pini sani lungo le vie, figuriamoci se riusciamo a fermare la pulizia dei fiumi, soprattutto quella necessaria. Ora la colpa è nostra?”

Durante il dibattito in aula è stato ricordata l’assenza delle casse di espansione nel territorio faentino: “La colpa non è certamente nostra” risponde Faenza eco-logica. “Le casse di espansione unitamente alla manutenzione costante, selettiva del fiume e al divieto assoluto di cementificare vicino al fiume sarebbero le uniche cose che possono salvarci e lo abbiamo sempre detto.
Gli stessi esperti sono titubanti sull’alzare ulteriormente gli argini (già arrivati a livelli molto alti e pericolosi), perché più sono alti gli argini di terra, meno sono stabili e più male fanno se cadono o se il fiume tracima” evidenzia Faenza eco-logica, rispondendo indirettamente al consigliere comunale Grabriele Padovani che aveva chiesto l’innalzamento degli argini.

“Velocizzare la fiumana tagliando tutti gli alberi lungo gli argini, è un altro punto di discussione tra gli stessi esperti e loro stessi (non noi) sono dubbiosi, perché aumenterebbe la potenza del fiume a valle. Dragare e abbassare il livello del letto è ugualmente un punto controverso tra gli esperti perché si mina la stabilità dei ponti e aumenta la corrosione degli argini.
Unico punto su cui sono tutti d’accordo è togliere i legni morti che intasano il letto, legni morti sugli argini, vanno fatti magari tagli selettivi, ma non si può affidare a Cooperative che lucrano sul legname da biomassa, tagliando a raso come nel 2017.
Questo è ciò che consigliamo, leggendo vari esperti, ma ovviamente poi l’amministrazione fa quel che vuole, figuriamoci se abbiamo peso a riguardo.
Noi non abbiamo certamente un esercito dalla nostra parte per bloccare fisicamente i bulldozer.
Non abbiamo neppure buone amicizie nei piani alti, figuriamoci se riusciamo a influenzare le scelte.
Siamo una minima minoranza bastonata, potere zero, siamo solo piccoli grilli parlanti, piccole Cassandre a cui vorrebbero dare il foglio di via.
Perché dare la colpa a noi di questa catastrofe?
Perché come sempre (lo abbiamo visto col Covid e prima con la peste nel medioevo) dai secoli dei secoli è necessario fare sfogare la gente su capri espiatori poco amati dal potere.
Siamo gli unici a gridare da anni sul fatto che occorre cambiare rotta, fermare le emissioni climalteranti, e inquinanti (da traffico, industrie, combustibili fossili), che aumentano crisi climatica e fenomeni estremi, ma nessuno ci prende realmente sul serio.
Cari consiglieri di opposizione e di maggioranza.
Come mai non abbiamo sentito una sola parola sulla colpa di politici e palazzinari?
Sul fatto che molti dei quartieri alluvionati sono stati costruiti dove non dovevano essere costruiti?
Non è colpa di chi ha comprato ma di chi ha costruito e lasciato costruire.

Faenza eco-logica porta una serie di esempi: “Senza andare troppo indietro nel tempo, restando negli ultimi 15 anni. Quartiere San Martino , villette pianterreno e seminterrato vicino al Marzeno, appena 15 anni fa. Allagate per ben due volte o tre. Chi diede il permesso chi le costruì? Quelli sono i veri responsabili. A loro la gente dovrebbe chiedere i danni.
Casa sul fiume, vicino al Lamone, chi diede il permesso, chi la costruì?
Zona orto della Ghilana villette ancora da costruire: a rigore di logica, cari consiglieri, ora dovreste avere il coraggio di respingere questa urbanizzazione in zona allagata e alluvionata, respingere la compensazione di una ciclopedonale lungo il fiume (che finirà come quella a Castel Bolognese).
Se non avete il coraggio di additare i veri responsabili e fermarli, per favore, ammettete la vostra codardia, e non accusate noi.”