Sono un omaggio a coloro che sono stati i maestri delle Albe, ovvero Pier Paolo Pasolini, Giovanni Testori e Bernardo Bertolucci, i tre spettacoli (uno in doppia replica) che si succederanno al Teatro Rasi a partire da martedì 28 novembre ideati da Ermanna Montanari e Marco Martinelli, fondatori e direzione artistica de Le Albe. Il primo appuntamento in programma è quello con Pasolinacci e Pasolini. Quattro movimenti di ascolto in programma il 28 alle 21:00, in cui Montanari e Martinelli raccontano il “loro” Pasolini, maestro di riferimento fin dall’adolescenza, negli anni Settanta, illustrando come la sua poesia e il suo cinema abbiano illuminato la loro arte e l’agire irriducibile delle Albe. Il poemetto Una disperata vitalità fa da controcanto allo specchiarsi dei due artisti nella vocazione “eretica” e “corsara” di Pasolini. Li affianca il musicista Daniele Roccato, che con l’eccellenza del suo contrabbasso intarsia la narrazione, reinventando i classici, da Johann Sebastian Bach a Bella ciaoPasolinacci e Pasolini – chiaro riferimento al film Uccellacci e Uccellini, che la coppia considera il vero testamento di Pasolini – è stato creato per il programma “Il teatro di Radio3” di Laura Palmieri ed è stato trasmesso in diretta dalla Sala A di via Asiago a Roma alla presenza di Marco Belpoliti e con la partecipazione degli allievi registi dell’Accademia Silvio d’Amico. Al termine dello spettacolo, sempre al Teatro Rasi, Paolo Galletti e Franco Nasi presenteranno la rivista Riga 46. Arne Næss, di cui Nasi è anche curatore.

Giovedì 30 novembre, alle 21:00, toccherà a A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori, che alla voce di Ermanna Montanari affianca il canto di Serena Abrami. Lo spettacolo, ideato e diretto da Montanari e Martinelli – regia del suono Marco Olivieri, produzione Albe / Ravenna Teatro, Teatro de Gli Incamminati – è stato realizzato per la prima volta nel 2014 e vede oggi un nuovo allestimento scenico e un adattamento sonoro. Uno sguardo all’intellettuale che, alla fine degli anni Settanta, prese il posto che era stato di Pasolini sulla terza pagina del Corriere della Sera. Tre articoli legati da un filo preciso, quello della violenza sulle donne: gli scritti provano a far luce sull’oscura malìa che incatena il maschio alla sua lingua prevaricatrice. A scandire i racconti, i canti intonati da Serena Abrami, la cui voce porta l’eco lontana di liturgie armene mescolate a sonorità folk del Nord dell’Iran. Lo spettacolo sarà anticipato, alle 18:00, sempre al Teatro Rasi, dalla presentazione del libro Al prete ignoto. L’ecclesiologia implicita di Don Lorenzo Milani (ed. Studium) alla presenza dell’autore Giuseppe Fornari.

Sabato 2 dicembre alle 21:00 e domenica 3 alle 15:30, andrà in scena 5 fotogrammi per Bernardo Bertolucci, spettacolo di Ermanna Montanari e Marco Martinelli con Ermanna Montanari, regia del suono di Marco Olivieri, prodotto da La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, in collaborazione con Albe/Ravenna Teatro. Un ricordo in forma di miniatura, intessuto dai due co-fondatori delle Albe, a partire dall’autobiografia artistica del grande cineasta e intarsiato con immagini e frame dei suoi film. Un percorso in 5 frammenti che richiama il ritmo impresso da Bertolucci al suo racconto, con un procedere per salti temporali e immaginativi che inizia da Casarola, paesaggio dell’anima, e sconfina nella Campiano di Montanari attraverso la germinazione dal poemetto Luṣ, di Nevio Spadoni, raccontato nel dialetto romagnolo delle Ville Unite che l’attrice usa come lingua di scena, portandola in giro per il mondo.

Presentando alla biglietteria del Teatro Rasi il biglietto di uno di questi tre spettacoli si ha diritto ad un ingresso a 5€ per uno dei titoli rimanenti.