Il Ravenna Festival nei territori colpiti dall’alluvione

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Vinicio Capossela accompagnato da Don Antonio, Neri Marcorè, Manuel Agnelli, Daniele Silvestri, Paolo Benvegnù insieme ad Elena Bucci e Crhistian Ravaioli sono alcuni dei nomi che il Ravenna Festival porterà nei luoghi colpiti dall’alluvione dello scorso maggio, a un anno dalle frane e dalle piene dei fiumi che hanno sconvolto la Romagna. È stato presentato nel Palazzo della Provincia di Forlì-Cesena il cartellone del festival dedicato ai territori alluvionati. 8 concerti gratuiti che si terranno dal 10 maggio al 2 giugno e che prenderanno il nome di “Romagna in fiore”. Prenotazioni a partire dal 21 marzo. Appuntamenti alle 16 di sabato e domenica pomeriggio, eccetto il concerto inaugurale, alla colonia di Castel Raniero, in programma di venerdì, alle 18, in occasione di La Musica nelle Aie. La Casetta del Vento a Riolo Terme, Monte Fregnanello, Pian di Stantino a Tredozio, l’Abbazia di S.Ellero a Galeata, i terreni della Cab Massari a Conselice e della Cab Terra a Ravenna e l’Abbazia di San Salvatore in Summano a Sarsina gli altri luoghi che ospiteranno la rassegna

IL PROGRAMMA

Venerdì 10 maggio per l’evento di apertura della rassegna, il solo previsto alle 18, sono in scena le Canzoni terrestri che Vinicio Capossela – onnivoro menestrello il cui ingegno scapestrato e vagabondo è alla continua ricerca di suoni e storie, culture e ossessioni da raccontare – propone con la complicità di Don Antonio. L’appuntamento a Faenza, celeberrima capitale delle ceramiche dove l’acqua è arrivata fino al centro storico, è presso Castel Raniero, dove fra il 1926 e il 1932 fu costruita una colonia elioterapica e che oggi è “casa” dell’ormai storico festival folk La Musica nelle Aie.

Domenica 12 maggio ci attende il camaleontico Neri Marcorè – per altro ideatore del festival Risorgimarche – beniamino del pubblico per la sua garbata leggerezza e una mai sopita passione per la canzone italiana. A Riolo Terme, che a novembre ha affrontato una nuova esondazione del Senio, la destinazione è la Casetta del Vento, uno dei tre poderi sul crinale sovrastante il vecchio campo da golf. Le colline di Riolo sono un paesaggio unico che si apre sulla Vena del Gesso Romagnola, recentemente riconosciuta Patrimonio dell’Umanità Unesco, e le tre cime di Monte Mauro.

Sabato 18 maggio il testimone passa a Giovanni Lindo Ferretti – punk e religiosissimo, eremita ed ex militante in band musicali di culto – e a uno stregone delle percussioni come Simone Beneventi, Leone d’Argento alla Biennale Musica 2010. Con ferita su feritae lamento e lode, Ferretti e Beneventi danno voce al dolore di un territorio quale quello fra i preziosi borghi di Brisighella e Modigliana (quest’ultima era stata completamente isolata dalle frane) con l’evento previsto in località Olimpo di Monte Fregnanello.

Domenica 19 maggio l’appuntamento è doppio: mentre Elena Bucci propone un frammento dal suo Canto alle vite infinite con Christian Ravaglioli alla fisarmonica, Paolo Benvegnù ci regala brani dal suo ultimo disco È inutile parlare d’amore: nella nostra società tecnologica e votata alla funzionalità e produttività, qual è il significato della poesia, della creazione, dell’amore? A Tredozio– dove ai danni dell’alluvione si sono sovrapposti quelli del terremoto di settembre – la località scelta è l’Agriturismo Pian di Stantino, un’azienda agricola biologica ai confini del Parco delle Foreste Casentinesi, fra le foreste meglio conservate d’Italia.

Sabato 25 maggio si alternano due portatori sani di rap “letterario” come Moder, che si presenta “tra tasti, corde e pelli” affiancato dall’ensemble d’archi de La Corelli, e Murubutu con la Moon Jazz Band. Si ritorna nel territorio di Ravenna, dove la generosità di C.A.B. TER.RA., la prima cooperativa agricola della provincia (nata nel 1888 su iniziativa di Nullo Baldini e un gruppo di braccianti), ha salvato la città dall’avanzata delle acque, immolando ettari di terreni da coltura per far defluire la piena. L’appuntamento è in un altro dei terreni della cooperativa – La Torraccia, perché dominato da un’antica torre di avvistamento del 1617.

Domenica 26 maggio è la volta di Daniele Silvestri, cantastorie recidivo che ormai da tre decenni – da quando il suo disco d’esordio vinse il Premio Tenco – è fra i più acclamati e amati cantautori italiani. Coprotagonista un altro dei borghi della Romagna che l’alluvione ha messo a durissima prova: Galeata, che conta fra i propri tesori anche la millenaria Abbazia di S. Ellero. Di origini paleocristiane ma testimonianza dellastratificazioned’epocheestili,l’abbaziasiraggiungeconil“sentierodellecellette”,unanticopercorso devozionale.

Sabato 1 giugno è in programma uno speciale progetto di Manuel Agnelli, uno dei santi patroni del rock alternativo italiano, dagli Afterhours di cui è fondatore e inconfondibile frontman all’attività come solista, fino al successo televisivo come giudice di X-Factor. La meta è Conselice, dove l’acqua sembrava non andarsene mai (ci sono voluti dodici giorni). Qui l’evento è ospitato nei terreni della CAB Massari, una delle più antiche cooperative agricole della regione ed espressione di una lunga storia di solidarietà, cooperazione e riscatto che ha conquistato la terra alla palude per coltivarla con ordine e tenacia.

Domenica 2 giugno l’ultimo appuntamento è con Dardust, produttore fra i principali agenti del rinnovamento della musica italiana di questi anni (c’è anche lui, per esempio, dietro Soldi di Mahmood), nonché pianista e compositore. A Dardust, affiancato dal Sunset String Quartet, spetta trasformare la radura che circonda l’Abbazia di San Salvatore in Summano, abbazia benedettina il cui nome “Summano” potrebbe tradire il legame con una divinità pagana, umbra o romana. Si raggiunge da Sarsina (il cui territorio è stato interessato da disastrose frane), che fu una piccola ma importante civitas romana e luogo natale del commediografo Plauto.