Promuovere una maggiore formazione sull’utilizzo della cannabis ad uso terapeutico da parte del personale sanitario regionale, con priorità ai professionisti che operano nella rete delle cure palliative e nella rete per la terapia del dolore. Lo chiede il Partito democratico con un’interrogazione a prima firma Antonio Mumolo.

“A tal fine -ha sottolineato il consigliere- occorre sollecitare il governo nelle sedi opportune affinché venga aumentata la produzione della cannabis terapeutica, potenziando i luoghi già autorizzati come lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, e valutando di attivare nuovi poli produttivi anche in Emilia-Romagna, in modo da garantire una maggiore copertura del fabbisogno interno”. Con l’atto ispettivo il Pd invita inoltre ad “avviare le interlocuzioni necessarie in sede di Conferenza Stato-Regioni, per aggiornare l’elenco delle patologie per le quali è previsto l’impiego di cannabis ad uso medico” e chiede di chiarire “qual è lo stato di attuazione della normativa regionale e statale in materia sul territorio regionale e le criticità riscontrate”.

“Il fabbisogno di cannabis medica -ha infine ricordato Mumolo- è in costante aumento, per gli usi per i quali è consentita la sua prescrizione, ma da tempo si registra carenza della materia prima, una criticità che si ripresenta ciclicamente, con grosse ripercussioni soprattutto sui pazienti. La scarsa disponibilità influenza la prescrizione, meccanismo decisamente non corretto”.

L’interrogazione è firmata anche da Roberta Mori, Marcella Zappaterra e Marilena Pillati.