“Il 3 aprile a Ravenna si tengono le elezioni dei Consigli Territoriali con le quali si definiscono i 10 “parlamentini”, ciascuno composto da un numero variabile che va da 13 a 19 componenti. Ho sempre creduto in questi organismi che in grandi città e nelle aree metropolitane sono necessari e complementari  ai lavori del Consiglio Comunale, ma nel nostro contesto comunale, pur giustificati  dall’estensione, se non gestiti adeguatamente, rischiano di diventare una inconsistente rappresentazione democratica.

Ne può essere un esempio il nuovo sistema viario recentemente introdotto a Ravenna del quale sono vittime non solo i residenti e i commercianti del Borgo San Rocco e dello Stadio, ma anche i cittadini che vogliono spostarsi da un quadrante all’altro della città, a fronte della realizzazione di una pista ciclabile accompagnata da un cambio del senso di circolazione su Via San Mama.

Al di là della “denuncia esemplificativa”, viene da chiedersi se un intervento talmente  impattante come quello descritto non solo sia stato discusso e valutato nelle commissioni comunali dove sono rappresentati tutti i partiti, ma soprattutto se sia stato condiviso con il Consiglio Territoriale interessato. 

Questo organismo, che rappresenta i residenti di una porzione del territorio, può esprimere meglio di chiunque altro una opinione  preliminare agli interventi deliberati dal Consiglio o della Giunta Comunale. Per un intervento talmente impattante come la modifica della viabilità su Via San Mama e le ricadute nelle aree circostanti, viene da chiedersi se siano stati coinvolti, interpellati e adeguatamente informati i membri del Consiglio Territoriale.

Non ne siamo a conoscenza, ma se l’Amministrazione li ha interpellati per un parere preliminare, i rappresentanti eletti devono aver perso qualche passaggio, oppure non hanno avuto a disposizione tutte le informazioni utili per esprimere il loro parere. Se invece non sono stati interrogati, o coinvolti, significa che i Consigli Territoriali non sono adeguatamente riconosciuti nei fatti. E se non vi fosse stato un chiaro avallo di questo organismo, verrebbe da chiedersi se un simile intervento potesse essere attuabile dal Comune di Ravenna.

Contestualmente alla prossima mini tornata elettorale per le dieci circoscrizioni, un chiarimento su questi interrogativi sarebbe auspicabile ed utile per comprendere il ruolo attivo (formulazione di una proposta), o passivo (espressione di un parere), e le modalità di svolgimento delle riunioni preliminari all’attuazione di interventi sulla viabilità, come sull’arredo urbano, sulla sicurezza, sull’ambiente, sulle aree verdi e, in generale, sulla comunità che risiede e lavora in un territorio.

In tutti i casi, gli ammirevoli volontari che si proporranno nelle liste dei partiti per candidarsi ai Consigli Territoriali, dovranno riflettere e trarre esempio su quanto accaduto recentemente in Borgo San Rocco e in zona Stadio.”