“Sull’appena eletto Consiglio territoriale del Mare, si è abbattuta come un fulmine, alla sua prima seduta, la tragica condizione esistenziale della borgata di Porto Corsini, causata dall’insostenibile impatto col grande porto crocieristico installato sul litorale frontestante. Era all’ordine del giorno, confezionato dalla Giunta de Pascale, un Piano particolareggiato del traffico in via Terzo Sirotti, la strada abitata di Porto Corsini più vicina al mare, che attraversa il paese tra via Pineta a nord e via Molo San Filippo a sud, sul lato del canale Baiona: dunque strategica per muoversi tra le ristrette arterie, appena tre, che consentono di entrare ed uscire dal paese, e perché vi insistono l’affollata area camper e il mercato ambulanti domenicale molto frequentato. Sul Piano dato ai consiglieri (allegato versione 1) si è scatenato infatti un giallo, essendo esso, in tutte le sue 23 pagine, identico ad un’altra versione (allegato versione 2), tranne una parte della pag. 21 in cui, nel documento dato ai consiglieri, è scritto che Via T. Sirotti […]dall’attuale doppio senso di marcia diventerà a senso unico in direzione nord, cioè verso la pineta, mentre, nella versione sconosciuta, Via T. Sirotti […] diventerà a senso unico in direzione sud da via Guizzetti verso via Molo San Filippo, cioè il contrario, come preferito dalla Pro Loco del posto. Consiglio del Mare tragicomico. Rinvio di tutto ad un’altra seduta.

PORTO CORSINI IN UN CUL DE SAC

Questo episodio è grave perché dimostra grande confusione di idee in un piano firmato dal sindaco e dall’assessore alla Mobilità, ma soprattutto perché tende ad occultare che il problema della viabilità e della mobilità nella località di Porto Corsini non attiene a singole strade, ma al cul de sac in cui il paese è stato precipitato dalla pressione abnorme del porto crocieristico. Tanto è vero che il dirigente stesso della Mobilità, anch’egli firmatario di questo mini piano, ha avviato, appena il 5 aprile scorso, la procedura per affidare, al costo di quasi 150 mila euro, ‘la redazione dei piani particolareggiati e degli studi di fattibilità tecnica ed economica per l’accessibilità, la sosta e la circolazione in attuazione del progetto terminal crociere e del progetto parco marittimo Lidi Nord’: piani e studi da applicare, distintamente, a Marina Romea, a Casal Borsetti e in primis a Porto Corsini, i cui problemi derivano in toto dal terminal crociere. Passeranno almeno altri due anni perché forse si possa venire a capo di qualcosa.

Ma sono vent’anni che il terminal è stato localizzato in un posto sbagliato. Molto meglio, ad esempio, Largo Trattaroli. E ci si accorge solo ora, producendo un modesto e contraddittorio palliativo, che Porto Corsini è strangolata da un porto crocieristico sviluppatosi a dismisura, al punto da far passare nel solo 2022, avanti e indré dentro Porto Corsini come in un budello, 300 mila passeggeri e 50 mila addetti, più 6.000 pullman, più 21 tir da 59,06 piedi per rifornire ogni singola nave gigante, oltre a migliaia di camper e al traffico cittadino e turistico locale.

ELENCO DEGLI IMPEGNI TRADITI

Nessun impegno è stato finora mantenuto dalle Autorità perché Porto Corsini possa almeno riprendere fiato: né la decantata strada che avrebbe bypassato il paese a servizio del terminal, né le navette sino alla darsena di Ravenna per trasferirvi i passeggeri via acqua, né i mezzi di trasporto elettrici da utilizzare all’interno del paese collegati ad un parcheggio scambiatore nelle sue vicinanze, né il collegamento delle navi crociera al sistema cold-ironing con cui, una volta attraccate, spegnerebbero i motori connettendosi ad una fonte elettrica in banchina, così evitando di produrre inquinamento atmosferico, olfattivo ed acustico, di cui si ha già l’acuto sentore nei bagni in spiaggia; e dopo cinque anni dalla realizzazione della linea diretta,  al terminal si utilizzano ancora autobotti per l’acqua potabile.

SUBITO UN PIANO VIABILITÀ PER TUTTA PORTO CORSINI

Il minimo che Lista per Ravenna possa chiedere, nell’attesa che si faccia sul serio eliminando alla radice le fonti dello strozzamento e dell’inquinamento di Porto Corsini, è che venga redatto un piano particolareggiato di tutta Porto Corsini, che distribuisca equilibratamente i carichi di accessibilità, circolazione e sosta che gravano sul paese, sui suoi abitanti, sulle sue attività, sui suoi villeggianti, a causa del traffico crocieristico. Ma non tra due anni. Subito.”

Alvaro Ancisi

(capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare)