“La decisa conferma da parte dei cittadini italiani della riduzione del numero dei parlamentari è un passo avanti verso il futuro” lo afferma il Senatore Marco Croatti del Movimento 5 Stelle dopo la vittoria del “Sì” al referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari “L’Italia inizia così a lasciarsi alle spalle decenni di immobilismo, in cui si è preferito non modificare lo status quo. In questi anni sono stati tanti gli esponenti di altri partiti che, a parole, si sono sempre detti pronti, ma alcuni di loro, dopo aver votato a favore nei diversi passaggi parlamentari, hanno fatto campagna per il no al referendum. Il Movimento 5 Stelle invece si è sempre proposto di chiudere o rivedere i vecchi schemi del passato, puntando ad un Paese con una struttura più snella, più efficace e più vicina alle esigenze del cittadino. Oggi con il loro Sì al referendum, i cittadini italiani hanno confermato che vogliono guardare avanti, e che le argomentazioni di chi voleva tenersi ancora un parlamento ingombrante, assolutamente non in linea con quelli dei nostri competitors internazionali, erano banali.

Oggi iniziamo a tagliare la burocrazia dello Stato, un primo passo verso l’Italia che vogliamo costruire insieme”.

“Il referendum ha dato un esito inequivocabile che va rispettato anche da chi si è espresso in maniera opposta. La vittoria del Sì non apre in automatico alcuna stagione di riforme, ma lancia una sfida a tutte le forze politiche (non solo di maggioranza): intervenire entro la fine della legislatura per evitare che la riduzione del numero dei parlamentari diventi una mera riduzione del numero di rappresentanti dei cittadini”. Lo afferma il deputato romagnolo Marco Di Maio, capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera.

“Serve intervenire mettendo mano a una seria riforma del bicameralismo con una sola camera elettiva composta da 600 parlamentari – afferma -; introducendo il meccanismo della sfiducia costruttiva per rafforzare la stabilità dei governi; infine realizzando una legge elettorale che nel garantire il pluralismo della rappresentanza, assicuri ai cittadini la possibilità di determinare col proprio voto quale parlamentare eleggere per il proprio territorio”.
“Il mio impegno, da componente della Commissione Affari costituzionali – conclude -, sarà da subito in questa direzione: perché in assenza di interventi la vittoria del Sì diventerà un boomerang che aggraverà i problemi già esistenti e allontanerà ancor di più cittadini e istituzioni. Al lavoro, dunque, a testa alta e ancor più determinati di prima”.