Via libera a un iter più agevole e rapido per la ricostruzione post-alluvione con l’impegno a rimborsare i danni al 100%. L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato una risoluzione presentata da Fratelli d’Italia a prima firma Marta Evangelisti e sottoscritta anche da Giancarlo Tagliaferri e Luca Cuoghi, emendata dal Partito democratico.

Evangelisti ha ricordato che per il rimborso danni causati dall’alluvione del maggio scorso, è necessaria una perizia redatta da un tecnico abilitato “ma emergono criticità, accentuate dalla complessità del sistema Sfinge: pertanto occorre sollecitare accordi fra enti territoriali, associazioni di categoria e ordini professionali, e coinvolgendo un numero rappresentativo di periti, per velocizzare il caricamento delle pratiche e messa a terra dei progetti”. “Sfinge Alluvione 2023 -ha spiegato la consigliera- è il portale dedicato alle domande di rimborso dei danni causati dagli eventi alluvionali di maggio 2023 nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini. Nonostante siano disponibili adeguati fondi per i rimborsi emergono forti criticità relative alla gestione delle relative pratiche, accentuate dal complesso sistema Sfinge. Ciò ha indotto il Commissario straordinario a mettere a disposizione appositi sportelli, che entreranno in funzione a marzo 2024, per fornire assistenza e consulenza. Nella prima metà di gennaio, tutte le domande completate e presentate mediante la piattaforma Sfinge 2023, risultano solo in fase istruttoria senza nessuna pratica evasa”.

Manuela Rontini (Pd) ha evidenziato che “le ordinanze che regolano le richieste di rimborso per le imprese e per le famiglie hanno criticità e vanno adeguate. Il problema non sta nella piattaforma Sfinge, che la Regione ha messo a disposizione della struttura commissariale e già utilizzata per l’emergenza terremoto nel 2012. Proprio oggi si sono incontrati a Roma il presidente Bonaccini e il generale Figliuolo che hanno condiviso l’impegno di perfezionare le perizie per il risarcimento danni come richiesto anche dal Patto per il lavoro e per il clima”.

Per Giancarlo Tagliaferri (Fdi): “Si dovrebbe procedere con la massima celerità. Nel suo intervento in Assemblea alcune settimane fa, il generale Figliuolo ha confermato che il nostro è un territorio fragile, reso ancora più fragile da una politica che ha finito di sfregiare oltremodo il suolo. La piattaforma Sfinge aveva dato problemi già in occasione dell’emergenza terremoto. C’è poi una preoccupante carenza di figure professionali per l’asseveramento dei danni”.