“Gli eccezionali fenomeni climatici che si stanno registrando nel nostro Paese e dei quali l’alluvione in Romagna rappresenta, purtroppo, un tragico esempio sono solo una anticipazione di quello che potrà accadere e presentarsi in dimensioni e proporzioni ancora maggiori, mettendo a rischio la sicurezza delle popolazioni e causando effetti distruttivi sui territori. Basti pensare che oltre otto milioni di italiani vivono in zone a rischio medio alto di alluvioni.”

Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) che – nel corso delle iniziative organizzate dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Ravenna in occasione del Centenario dell’Istituzione dell’Ordine degli Architetti e degli Ingeneri – ha visitano alcune zone del ravennate colpite dall’alluvione dello scorso maggio.

“Desta preoccupazione – ha sottolineato – la rimodulazione dei fondi che il nuovo PNRR destina alla difesa idrogeologica. Dimostra quanto meno – nonostante le intenzioni di recuperarli attraverso altri fondi e strumenti – come la manutenzione e la cura dei territori non rappresentino una priorità, come, invece, dovrebbe essere”.

“Siamo pronti – ha continuato – a fare la nostra parte nella lotta al cambiamento climatico e ad operare affinchè sempre più gli interventi di trasformazione in ambito territoriale ed urbano si coniughino con la difesa dell’ambiente e della natura”.

“Anche da questo punto di vista la ricorrenza del Centenario – ha concluso – è una occasione per ripensare il ruolo sociale e professionale della figura dell’architetto”.