Irresponsabili. Questa é l’unica definizione che si può utilizzare per la vergognosa questione della nostra piscina comunale. Come abbiamo avuto modo di rimarcare più volte in questi mesi, a fine dicembre 2018 scadrà la concessione quindicinale per la gestione dell’impianto natatorio della nostra città. Già il marzo scorso abbiamo cominciato a scuotere l’amministrazione de Pascale perché prendesse prontamente in mano la questione e cercasse di porre almeno un rimedio parziale al colossale ritardo che pesa sulle decisioni riguardanti questa struttura.

Oltre all’incertezza riguardante la modalità di rinnovo della gestione, ciò che ci preoccupava e ci preoccupa tutt’ora é la mancanza di un budget dedicato alla ristrutturazione della piscina all’interno del bilancio comunale e del Piano triennale degli investimenti elaborati dall’amministrazione.

In questi mesi abbiamo chiesto ben 3 sedute della commissione sport per avere aggiornamenti e, nel contempo, pressare l’assessorato.

La terza seduta, che a detta dell’Assessore allo sport si sarebbe dovuta tenere entro metà settembre, ad oggi non é ancora stata convocata.

Nel frattempo, le condizioni già distrate della piscina sono notevolmente peggiorate.

A questo si aggiunge la preoccupazione di coloro i quali lavorano all’interno dell’impianto e che non sanno se avranno ancora un posto di lavoro a gennaio.

Per non parlare delle gravi difficoltà a cui quotidianamente fanno fronte le società di nuoto e gli utilizzatori della piscina.

Lo slittamento della pubblicazione del bando comporterà forzatamente tempi maggiori per l’assegnazione e, conseguentemente, della realizzazione degli indispensabili lavori di ristrutturazione dell’impianto natatorio.

Questi ritardi, che possono essere definiti solo come vergognosi, porteranno, inevitabilmente, ad una proroga all’attuale gestore con tutte le conseguenze del caso.

A nostro avviso, ora é indispensabile posticipare la data di chiusura della piscina, oggi fissata bel 31/05/18, fino alla data reale di inizio dei lavori all’impianto.

Questo vale sopratutto per le società che praticano l’attività agonistica e che sono tutte dotate di personale in possesso del necessario brevetto salvataggio per la sorveglianza degli atleti.

Va, altresì, pianificata un’intesa con gli impianti natatori limitrofi affinché le società sportive ravennati possano svolgervi la propria attività durante il periodo si chiusura, prevedendo anche opportuni contributi per coprire i costi di trasferimento.l delle stesse società.

L’alternativa a questa ipotesi può essere solo quella di posticipare il tutto alla fine dell’anno prossimo, stando ben attenti, però, a non perdere altro tempo e a lavorare alacremente per ottenere una soluzione definitiva e una data certa di inizio dei lavori di ristrutturazione dell’impianto.