Nella giornata del 12 Marzo i pazienti del dott Mauro Passarini medico di medicina generale a Marina di Ravenna e Ravenna, al centro dell’inchiesta per i falsi vaccini anticovid, hanno ricevuto un sms da AUSL Romagna con la comunicazione che il giorno 15 Marzo sarà l’ultimo giorno in convenzione del dottore.
Passarini ha patteggiato una condanna di due anni per i falsi vaccini somministrati. In queste settimane è in corso il processo a carico delle persone che si sono recate dal medico per ottenere il falso green pass.
Contro il provvedimento dell’Ausl Romagna  il dottor Passarini è intenzionato a presentare ricorso.

La decisione dell’azienda sanitaria ha però destato la protesta di alcuni dei pazienti di Passarini, che hanno inviato una nota stampa in redazione:

“Una comunicazione in una materia così importante con soli 3 giorni di preavviso rappresenta un vulnus al rapporta tra noi pazienti e questa AUSL che con questa decisione assurda ha creato uno stato di ansia e destabilizzazione nei moltissimi anziani e disabili assistiti dal dottore con professionalità e competenza ai quali ha sempre dato, in aggiunta alla sua competenza, ascolto e calore umano, cosa tutt’altro che secondaria, lavorando ed accogliendo le persone 6 giorni ogni settimana. Il dott Passarini ha sempre svolto il suo lavoro in modo completo visitando i pazienti che lo necessitavano anche al domicilio, cosa rarissima da trovare oggigiorno.
Non si può privare la comunità di Marina di Ravenna di uno dei pochi medici comunicandolo solo 3 giorni prima della data di cessazione del rapporto senza offrire una soluzione alternativa. Spostare i tanti anziani verso medici di Ravenna (a Marina di Ravenna nessuno ha posto) è impensabile e solo chi non ha il minimo contatto con le realtà ed il territorio può farlo, con motivazioni tra l’altro oscure a tutti.
I pazienti di Marina di Ravenna e Ravenna non si arrenderanno, in molti abbiamo personalmente inviato una mail alla AUSL Romagna chiedendo di recedere dalla decisione; valuteremo altre azioni a difesa dei nostri diritti di pazienti che pagano un servizio sanitario che decisioni di questo tipo (senza senso a nostro avviso vista la carenza di medici di medicina generale) rendono sempre più scadente ed inaffidabile”.