“Lunedì 24 aprile si è tenuta una riunione della Commissione Consiliare N.8 del Comune di Ravenna per discutere la petizione presentata da circa 700 firmatari.

L’ing. Merendi, primo firmatario, ha introdotto la petizione specificando come SNAM abbia replicato in modo esaustivo alle osservazioni sugli errori contenuti nei documenti di progetto ma senza correggere i documenti. Pertanto il problema non sarebbe relativo alle competenze di SNAM ma all’incongruenza tra le risposte fornite e gli errori ancora contenuti nei documenti originali. E sarebbero proprio gli errori contenuti in un ben preciso documento a rendere impossibile il rispetto della condizione posta dal MISE per il rilascio del nulla-osta di propria competenza.

È stata poi la volta dell’assessora Del Conte. Dopo aver ammesso che “in particolare è evidente che nella petizione si contesta il fatto che Snam non abbia revisionato il documento … pur riconoscendo che il proponente avesse fornito i relativi chiarimenti in fase di istruttoria“, si è poi limitata a leggere documenti tecnici forniti dalla stessa Snam cercando di rendere evidente ciò che già era evidente, e cioè che il proponente aveva fornito i chiarimenti richiesti in fase istruttoria.

Sul perché i documenti non siano stati corretti e su come si potrà superare l’impossibilità di rispettare la condizione posta dal MISE nemmeno una parola.

Sono seguiti gli interventi, nell’ordine, dei commissari/consiglieri Esposito, Verlicchi, Ancarani, Perini, di nuovo Esposito e Ancisi, che hanno ringraziato per la segnalazione del problema e manifestato preoccupazione per il fatto che la procedura di approvazione, tanto complessa quanto rapida, non abbia garantito l’assenza di errori.

L’assessora Del Conte ha poi ripreso la parola ma solo per ribadire che la procedura è stata del tutto trasparente e che “queste stesse tematiche che oggi la petizione vuole rilanciare, sono le stesse che nelle varie osservazioni hanno trovato risposta ufficiale“.

Ma la petizione non aveva affatto lo scopo di rilanciare quelle tematiche, ormai abbondantemente superate, bensì di chiedere che il Comune si attivasse affinché il progetto fosse revisionato perché, se un singolo cittadino aveva rilevato tre gravi errori dei quali nemmeno gli oltre sessanta enti chiamati a valutarlo si erano accorti, non si potrebbe escludere che altri ce ne fossero a minare la sicurezza di un impianto a così elevato Rischio di Incidente Rilevante. Inoltre si chiedeva di affrontare il problema del nulla-osta rilasciato dal MISE per evitare un inutile spreco di denaro nella costruzione di un gasdotto che, rispettando le condizioni imposte dal decreto di approvazione, non potrebbe essere messo in servizio.

Tutto finito e delusione totale per chi si è impegnato nella raccolta delle firme? Non è ancora detto. Intanto si attende la risposta all’analoga petizione inviata alla Regione Emilia Romagna. Poi il primo firmatario sta elaborando una replica evidenziando che la risposta dell’assessora non è stata “non soddisfacente” bensì è stata una “non risposta”. Un po’ come quando a scuola non si prendeva un brutto per aver sbagliato un tema ma un “non classificato” per essere andati completamente fuori tema, che non è la stessa cosa.”