Ravenna in Comune, nell'immagine: le lottizzazioni a nord e a sud di via Antica Milizia. Mappa pubblicata dal Corriere Romagna

“L’Amministrazione de Pascale, quella che propagandava il “consumo zero di suolo”, ha dato il via libera ad una nuova stesa di cemento. La ricetta è quella solita a base di residenziale e commerciale: 126 alloggi e due imprescindibili supermercati da 2.500 metri quadrati l’uno. Si tratta del piano lottizzazione targato Conad per via Antica Milizia nord. Oltre 7 e mezzo gli ettari di terreno su cui si andrà a costruire tra viale Europa e via Destra Canale Molinetto, lungo l’asse di via Stradone. La stampa, nel dare la notizia dell’ok della Giunta, ricorda che la lottizzazione di oggi si combina con quella già in corso di realizzazione per via Antica Milizia sud dove gli ettari interessati sono 21 e l’immancabile supermercato questa volta ha invece il marchio dell’Esselunga.

Per chi ha fatto i conti (Lista per Ravenna) il tutto si traduce in una nuova cittadella da 2.267 abitanti dentro la città, su quasi 30 ettari di terreni ex agricoli, mentre la popolazione continua a calare: in 10 anni sono 4.343 gli abitanti in meno. Ravenna in Comune ricorda che il PRG 2003 indicava in 170mila gli abitanti previsti nel nostro Comune nelle proiezioni che si sarebbero dovute verificare… l’anno prossimo. Se lo scorso anno i residenti erano invece calati a 155mila, la Ravenna del futuro su cui si continua a costruire è quella delle pianificazioni che ipotizzavano di raggiungere in breve 200mila abitanti!

Un mese fa abbiamo formalmente chiesto al Sindaco di smettere di trincerarsi dietro le decisioni del passato per ipotecare il futuro:

«Ravenna in Comune chiede formalmente al Sindaco di dichiarare una moratoria nel rilascio di nuove autorizzazioni. La misura è colma e de Pascale non può continuare a nascondersi dietro a presunte decisioni già assunte dalle precedenti Amministrazioni e ora irrevocabili come ha fatto per tutto il precedente mandato. Ravenna non può venire completamente colonizzata dalle grandi catene della GDO senza opporre resistenza. Diciamo basta a nome della cittadinanza di oggi ma anche delle generazioni di domani».

Come quasi sempre avviene, nessuna risposta è sino ad oggi venuta dal Sindaco. L’interlocuzione già difficile mentre sedevamo in Consiglio Comunale ora è praticamente inesistente. Se è vero il detto che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire, l’ipoacusia del Sindaco è certo tra le più gravi. Peccato, perché l’ennesimo record negativo, certificato dal rapporto ISPRA che ci ha attribuito uno dei peggiori valori italiani come indice di consumo di suolo (1,5 su 10), avrebbe dovuto fare abbastanza rumore da essere udito anche da uno come lui.”