Due orchestre possono diventare una cosa sola? La sfida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e della Budapest Festival Orchestra è proprio questa: formare, in una serata speciale, un’unica compagine cameristica per tracciare tre tappe della storia: il barocco di Johann Sebastian Bach, il classicismo di Johann Michael Haydn (fratello di Franz Joseph) e il romanticismo di Čajkovskij. L’appuntamento di Ravenna Festival, lunedì 27 giugno alle 21 al Teatro Alighieri precede di un giorno il concerto sinfonico della Budapest diretta dal suo fondatore, Iván Fischer, atteso al Palazzo Mauro De André con due pietre miliari del tardo Ottocento (la Terza Sinfonia di Brahms e “Sheherazade” di Rimsky-Korsakov). Per il “gemellaggio” orchestrale all’Alighieri si ascolteranno invece capolavori assoluti come la Serenata per archi op. 48, omaggio di Čajkovskij al suo idolo musicale Mozart, e due pagine di rara esecuzione come il Notturno in do maggiore di Johann Michael Haydn e il Concerto per oboe, violino e orchestra BWV 1060R di Bach, con la spalla della Cherubini Valentina Benfenati e l’oboista francese Victor Aviat (già primo oboe della Budapest e della Chamber Orchestra of Europe) nei ruoli solisti. Il maestro concertatore, primus inter pares, è l’ungherese János Pilz. L’evento sarà trasmesso in diretta da Rai Radio 3.

“Non riuscivo più a dormire e mi sentivo debole. Oggi ho lavorato un po’ alla mia Serenata. Immediatamente mi sono sentito di nuovo in salute, arzillo e sereno”: così Čajkovskij raccontava la genesi di una delle gemme più splendenti del suo catalogo, levigata secondo le formule espressive del Classicismo, il luogo mentale in cui il compositore russo dava riposo alla sua anima inquieta. La logica e l’ordine musicale, la limpidezza e l’equilibrio sono caratteristiche che ritroviamo anche nel Concerto per violino e oboe in re minore di J. S. Bach, versione originale, perduta e ricostruita, del Concerto per 2 clavicembali BWV 1060. Questo concerto si presenta nella rara veste originale per oboe e violino solisti, come prescriveva il primo manoscritto, andato perduto. Nel 1736 Bach trascrisse questo concerto per due clavicembali e orchestra. È stata proprio questa trascrizione per due clavicembali a consentire al musicologo Wilfried Fischer di ricostruire il concerto originale, divenuto parte integrante del catalogo ufficiale bachiano dagli anni Settanta del Novecento. È attribuita invece a Johann Michael Haydn, fratello minore del più famoso Franz Joseph, la paternità del Notturno in Do maggiore, un piccolo capolavoro dell’intrattenimento colto dell’alta società mitteleuropea di fine ‘700, in quella stessa Salisburgo abitata dai Mozart. Johann Michael fu infatti supplente di Leopold Mozart alla corte dell’Arcivescovo Colloredo e poi, dal 1781, successore di suo figlio Wolfgang Amadeus.

Nato a Kiskoros, la cittadina ungherese che ha dato i natali al poeta nazionale Sandor Petofi, il violinista Janos Pilz si è diplomato all’Accademia di musica “Liszt Ferenc” e per tre anni, fino al 1991, è stato primo violino dell’Orchestra sinfonica di Stato ungherese. Tra il 1987 e il 2010, come membro fondatore del prestigioso Keller String Quartet, si è esibito nelle più grandi sale da concerto d’Europa e d’America. Dal 2010 suona regolarmente nella Budapest Festival Orchestra come primo violino. La Budapest String Chamber Orchestra lo ha invitato ad assumere il ruolo di Konzertmeister nel 2012.

L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è stata fondata nel 2004 da Riccardo Muti ed è formata da musicisti di età compresa fra i 18 e i 30 anni provenienti da ogni regione italiana. Nel 2007 ha debuttato al prestigioso Festival di Pentecoste di Salisburgo con “Il ritorno di Don Calandrino” di Cimarosa, prima tappa di un progetto quinquennale promosso da Riccardo Muti in coproduzione con Ravenna Festival, per la riscoperta del patrimonio musicale della Scuola napoletana del Settecento. Dal 2010 l’Orchestra Cherubini partecipa a “Le vie dell’Amicizia”, progetto di Ravenna Festival che ogni anno, dal 1997, vede Riccardo Muti dirigere orchestre e cori italiani in luoghi simbolo della storia antica e contemporanea. Dal 2015 l’Orchestra è anche parte della Italian Opera Academy, il progetto di Riccardo Muti che combina l’opportunità formativa per giovani direttori e maestri collaboratori alla possibilità per il pubblico di assistere alle sessioni di studio.

Nel 2023 la Budapest Festival Orchestra festeggerà 40 anni di attività. Un percorso esaltante, impossibile da immaginare senza l’apporto del direttore d’orchestra ungherese Iván Fischer, che nel 1983 radunò un gruppo di amici “idealisti ed entusiasti”, accomunati dalla passione nel fare musica insieme. La Budapest, infatti, è un’orchestra camaleontica ed eclettica, capace di suonare come un grande complesso sinfonico o di riformularsi in assetto cameristico per affrontare ogni tipo di musica, da quella antica a quella contemporanea. Nella capitale ungherese Fischer ha inventato nuovi format di ascolto: sua l’idea dei “concerti a sorpresa”, che registrano sempre il tutto esaurito nonostante il programma sia tenuto nascosto fino all’ultimo momento. È il segreto di un direttore che ama ascoltare il pensiero dei suoi musicisti, facendoli sentire parte attiva dei suoi progetti.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 25 Euro (ridotto 20), under 18 5 Euro

L’appuntamento è in diretta streaming su ravennafestival.live

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, per quest’evento sono previsti, secondo disponibilità, biglietti last minute (10 Euro, 5 Euro per gli under 30), acquistabili sul luogo di spettacolo da un’ora prima dell’evento.