Pan, Fetonte, Niobe, Bacco, Narciso, Aretusa: sono questi i protagonisti dei miti di trasformazione a cui Benjamin Britten ha dedicato le sue Six Metamorphoses after Ovid, pagine musicali per oboe solo che non potevano mancare fra i programmi proposti al Museo Classis, dove ogni evento della rassegna Qualunque melodia più dolce suona di Ravenna Festival include anche una lettura di Lorenzo Carpinelli dal capolavoro ovidiano. Mercoledì 5 luglio, alle 18.30, il Presidente di RavennAntica Giuseppe Sassatelli apre l’appuntamento con un breve intervento sulla presenza degli Etruschi a Ravenna, poco ricordata dalla tradizione storica ma confermata dalla documentazione archeologica. Dopo la riflessione sulle molte trasformazioni di questo territorio, è Gianluca Tassinari dell’Orchestra La Corelli ad affrontare le Sei metamorfosi che Britten scrisse nel 1951 per la figlia di un amico compositore.

Due gli appuntamenti della prossima settimana. Mercoledì 12 luglio il Duo Elegia de La Corelli propone musiche rinascimentali e barocche mentre Giulia Marsili racconta di “Ravenna tra mare e terra”. Venerdì 14 luglio una dedica a coloro che hanno vissuto le difficili giornate dell’emergenza alluvionale, durante le quali il Museo è diventato un hub di accoglienza; per loro il Nonetto dell’Orchestra Cherubini esplora la storia del rock, dai Rolling Stones ai Queen, dai Pink Floyd a Jimi Hendrix. In questo caso l’introduzione sarà affidata a Francesca Masi, Direttrice di RavennAntica, per un ricordo di quei giorni in cui il museo ha confermato la propria vocazione a luogo aperto e inclusivo.